Intervista al Corriere della Sera. L’allenatore del Bayern cita Lorenzo, parla del suo presunto buonismo e dà ragione a Sarri
Al Corriere della Sera
Interessante intervista del Corriere della Sera a Carlo Ancelotti oggi allenatore del Bayern Monaco, che in carriera ha vinto un po’ ovunque. Ha citato anche Insigne, a aproposito dei calciatori italiani più appetiti sul mercato: «Quanto è la clausola di Belotti? Ecco, il mercato è caro dappertutto. In Italia stanno uscendo giocatori di qualità, anche per il prossimo Mondiale: Verratti è maturato, come Insigne. È uscito Gagliardini e la difesa è sempre granitica».
A proposito dell’accusa di buonismo che da sempre gli viene rivolta, dice: «La chiave è creare un’idea di gioco in base alle caratteristiche dei giocatori e convincerli a seguirla. È un problema di coinvolgimento, non di imposizione. Io sono sempre stato accusato di buonismo, ma non è quello il punto: la questione è di aver a che fare con delle persone, non con dei bambini».
E ancora: «I danni li puoi fare se porti un’idea di gioco di cui sei convinto solo tu. Il calcio fa provare emozioni uniche. E cambia in continuazione. Per questo aver giocato ti serve relativamente: rispetto a 20 anni fa è tutto diverso. Il segreto è avere cura delle persone. I giocatori “fanno” i giocatori non “sono” giocatori. Sono persone».
Infine, Ancelotti è d’accordo con Sarri: «Le squadre che vincono sono quelle col fatturato più alto, di lì non si scappa».