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Analisi ragionata e realistica su Donnarumma al Napoli

Perché, al di là dei rumors, è difficile pensare che Donnarumma possa accettare il Napoli, tra ingaggio, concorrenza e rapporti non idilliaci di Raiola con De Laurentiis e Sarri

Analisi ragionata e realistica su Donnarumma al Napoli
Donnarumma

News of the day

È la voce-notizia del giorno. Napoli su Donnarumma, Napoli iscritto alla corsa per Donnarumma. Del resto, se ci pensi, è una serie di incastri perfetti. Il Napoli ha bisogno di un portiere, che Reina è da sostituire subito o comunque nel giro di un anno. Il Milan e il suo prodigioso fenomeno tra i pali fanno fatica a trovare un accordo per il rinnovo. Tutto al posto giusto, al momento giusto. Con tanto di appartenenza, così come piace(rebbe) ai tifosi del Napoli: il ragazzo è di Castellammare di Stabia.

E allora ecco che la voce del giorno trova terreno fertile sui giornali, nelle parole scritte e stampate nella domenica dell’ultima di campionato. La storia, raccontata da TuttosportCorriere dello Sport Corriere della Sera (quest’ultimo gli dà meno risalto, in ogni caso) è più o meno sempre la stessa: l’entourage del calciatore, ovvero Mino Raiola, non ha ancora trovato un accordo con il club passato recentemente nelle mani dei cinesi. Anzi, pare abbia rifiutato l’ultima sostanziosa offerta: 3,2 milioni di euro annui. Quindi, ecco il Napoli. Che, riportiamo testualmente il Corsera, «intanto si iscrive anche alla corsa per Donnarumma. Il club partenopeo, dopo la grana Reina, sta cercando un portiere: all’entourage di Gigio ha chiesto di essere costantemente informato».

Realismo

A questo punto, scatta subito la domanda: può essere? O meglio: potrebbe essere? Il Napoli dei giovani acquisterebbe il miglior portiere giovane italiano (davvero giovane) e su di lui fonderebbe la costruzione della difesa per il post-Reina. Ripetiamo: incastri perfetti, di idee e progetti. Senza dimenticare che Donnarumma deve giocare e mai e poi mai Raiola accetterebbe la convivenza con un portiere ingombrante come Pepe. Per di più, dopo un’esperienza conflittuale come quella avuta con Sarri per El Kaddouri (che ovviamente non è Donnarumma).

Però poi: rileggi, pensi, ci ragioni sopra. Se Donnarumma (Raiola) decide che 3,2 milioni annui sono troppo pochi per continuare a giocare nel Milan, ha la certezza che qualcuno ne paghi di più. Non vogliamo arrivare fino a 5, come fa Tuttosport. Ma diciamo almeno 4, avrebbe senso secondo la logica di Donnarumma (Raiola).

Ecco, quindi, le perplessità: il Napoli sarebbe pronto a questo tipo di investimento? Ad alzare così, così tanto, e tutto in una volta, la sua asticella economica? Donnarumma, nel suo ruolo, ha un valore assoluto e potenziale paragonabile a quello di vere e proprie superstar: ci vengono in mente, per dire, Sané del Manchester City, Renato Sanches del Bayern Monaco, Ousmane Dembélé del Borussia Dortmund. Gente sotto i vent’anni, protagonisti assoluti con grandi squadre. Con la grande differenza che Donnarumma, però, fa il portiere. E non ha rivali, nel suo ruolo, con la sua età e la stessa esperienza.

Soldi (Raiola)

È una questione di soldi, semplicemente. Di soldi riferiti a quelli già investiti, riferiti a quelli da investire. Seppure il Napoli decidesse di forzare la mano con il Milan, di presentare un’offerta sostanziosa per prendere il calciatore subito (facciamo 30 milioni, ma ci paiono pochi), l’investimento arriverebbe a 70. Ovvero i 30 del cartellino più i 40 lordi che servirebbero per un contratto quinquennale da 4 milioni l’anno.

Che poi non sarebbe neanche quello, il punto. Passi per Insigne e Mertens, che hanno appena rinnovato il contratto – a certe cifre. Cosa potrebbero/dovrebbero dire gli altri calciatori “giovani” del Napoli? Pensiamo a Zielinski, Koulibaly. Gente che guadagna (molto) meno della metà di certe cifre e fa già parte del progetto. Cosa dovrebbe dire Hamsik, che ha sposato il Napoli per amore, ovviamente, ma che comunque ci ha messo nove stagioni per arrivare a certi livelli. Sì, il Napoli nel frattempo è cresciuto molto. Ma passare da sette a dieci così, in una potenziale scala di valori, ci pare azzardato. Conoscendo De Laurentiis, conoscendo le dinamiche del calcio.

Come dire: a meno di una cessione clamorosa (Koulibaly?), e senza Champions diretta, il Napoli non avrebbe la liquidità per fare questo colpo nell’immediato. Ma pure se l’avesse, aprirebbe il fronte del mercato interno. Quello dei rinnovi. In cui, lo sappiamo, vincono e vinceranno sempre i giocatori. E i Raiola della situazione.

Ah, già, il buon Mino. Uno che, ultimamente, non è che abbia avuto proprio parole al miele per De Laurentiis, Sarri. Come dire: un altro ostacolo, realistico, a questa suggestione. E pure bello ingombrante, a giudicare dall’astio riversato dal superagente quando si parla di Hamsik, Napoli e compagnia.

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