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Dai titolarissimi ai co-titolari: il turnover di Sarri che valorizza il Napoli

Analisi numerica sul nuovo Sarri, ovvero su una gestione della rosa che apre spazi anche alle cosiddette “riserve”: così il tecnico aiuta il Napoli a crescere.

Dai titolarissimi ai co-titolari: il turnover di Sarri che valorizza il Napoli

Un nuovo Sarri

Cosa è cambiato nella gestione della rosa del Napoli 2016-17? Com’è cambiato Sarri, se è cambiato? Che apporto dà l’allenatore toscano alla valorizzazione della rosa (o alla sua svalutazione)? Che sforzo fa la Società Calcio Napoli per mettere a disposizione dell’allenatore giocatori validi?

Per rispondere a queste domande ci avvaliamo dei dati Transfermarkt.it

Serie A 2016-17: Impiego in minuti dei calciatori in 25 giornate

Durante questo campionato di Serie A, Maurizio Sarri ha utilizzato finora 25 calciatori. Di questi, 3 non sono più nella rosa attuale. I primi 11 hanno totalizzato 18614 minuti di presenza, pari a circa il 75% sul totale di minuti giocati dalla squadra in 25 gare (24750 minuti). Il gap tra l’undicesimo calciatore più utilizzato e il dodicesimo è di 113 minuti, pari al 5%.

Serie A 2015-16: Impiego in minuti dei calciatori in 38 giornate

I primi 11 totalizzarono 33062 minuti di presenza, pari a circa l’88% sul totale di minuti giocati dalla squadra in 38 gare (37620 minuti).
Il gap tra l’undicesimo calciatore più utilizzato e il dodicesimo fu di 1535 minuti, pari a circa il 45%.

Differenze tra gli ultimi due campionati

L’anno scorso esisteva una squadra di titolarissimi, con un rincalzo “quasi titolare” pronto ad entrare. Quest’anno il numero di titolari o potenziali tali è salito ad almeno 14 calciatori, e con il rientro a tempo pieno di Milik salirà forse a 15. E la tendenza mostra che questo numero a fine stagione probabilmente sarà ancora più alto.

Sicuramente la molteplicità di impegni importanti e qualche infortunio hanno pesato su queste statistiche. La gestione di Sarri è però cambiata, sia grazie al valore dei calciatori nella rosa, sia per il lavoro che l’allenatore stesso ha fatto su alcuni giocatori (Mertens e Diawara, per esempio).

Turnover non è più una parola proibita, e nessuno menziona più Sarri come l’ultimo allenatore che schiera la “formazione filastrocca”.

Analisi del valore della rosa del Napoli negli ultimi due campionati

Sempre riferendoci ai dati di Transfermarkt.it, rileviamo che il valore attuale della rosa del Napoli è pari a circa 325 milioni di euro; dai 40 milioni di Marek Hamsik a 500mila di Christian Maggio.

All’inizio del campionato 2015-16, primo anno di Sarri, la rosa valeva 260 milioni di euro. Il campionato scorso contribuì tantissimo a valorizzare i calciatori azzurri, Tanto che a fine campionato 2015-16 la rosa del Napoli valeva ben 303 milioni di euro, con una valorizzazione pari al 16,5%.

Nonostante la perdita di Higuain, a settembre 2016, ovvero a campagna trasferimenti appena conclusa, la rosa del Napoli aveva perso poco in termini di valore. Infatti esso si assestò a 296 milioni di euro, grazie al reinvestimento della società su calciatori di valore.

Crescita

Tirando le somme, oggi la rosa del Napoli vale già circa il 10% in più rispetto all’inizio di questo campionato; dall’arrivo di Sarri il valore della rosa è cresciuto di ben il 24,5% (nonostante Higuain non contribuisca più a far salire il valore di mercato del Napoli).

La società, che sostituisce i pezzi pregiati in maniera adeguata almeno in termini di valore economico, si congiunge all’allenatore. Che, con il suo lavoro, contribuisce a valorizzare i calciatori a sua disposizione. Questo trait d’union rende il Napoli una società in continua valorizzazione, pur senza perdere posizioni dal punto di vista sportivo, vista la costanza in termini di risultati in campo nazionale ed internazionale.

Possiamo solo auspicare che questo sforzo comune possa continuare a lungo per portare il Napoli alle vette che questa gestione merita.

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