Da Madrid, un mese prima della sfida al Napoli, sondaggio nel tifo merengue: sono tutti certi di passare il turno, ma riconoscono la grandezza di Hamsik.
Sono un tifoso del Napoli, e sarò stato sfortunato. O, magari, sarò semplicemente incappato nel campione statistico sbagliato. Ma ho fatto una certa fatica all’inizio, nel centro di Madrid, a trovare tifosi del Real. Le prime quattro persone che ho interpellato mi hanno confessato di non seguire molto il calcio, la quinta e la sesta erano tifose dell’Atletico.
Gabriel, Arturo e Alejandro (al bar de tapas)
Mi va bene alla settima: Gabriel, edicolante sulla Gran Via, risponde con un entusiasta «Claro que sì» quando gli chiedo se è di sangue blanco. Ammette di conoscere poco e nulla il Napoli, sa che è una buona squadra ma non ha il benché minimo dubbio sul fatto che il Real passerà agevolmente il turno. Arturo, cameriere di un bar de tapas poco lontano, dice di aver seguito qualche partita degli azzurri e ammette che giocano bene, ma anche lui è categorico: nessuna possibilità per noi.
Interviene Razvan, suo collega originario della Romania e tifoso colchonero, cioè dell’Atletico: «Sarà una partita aperta e il Napoli avrà il vantaggio del ritorno in casa». Facile pensare che lo dica per semplice spirito di contraddizione, ma a naso sembra parlare con cognizione di causa. Poi, continua: «Ha giocatori come Hamsik in grado di fare la differenza, ma il Real Madrid non muore mai». Negli occhi evidentemente ancora le immagini delle due finali perse. Arturo mi augura “buena suerte”, speriamo.
Valentin e Alejandro (allo store del Madrid)
Valentin, guardia giurata nello store del club a Puerta del Sol e’ più prodigo di particolari: «So bene come gioca il Napoli, temo molto il talento di alcuni giocatori, specialmente Hamsik (a quanto pare, qui a Madrid non credono che restare a Napoli gli abbia tarpato le ali quanto a credibilità internazionale, ndr) ma credo che alla fine la spunteremo facilmente. Gli azzurri hanno una difesa troppo ballerina, non all’altezza del resto della squadra. Possiamo fargli male quando e come vogliamo. Hai presente cosa potrebbe fare Ronaldo a uno come Chiriches?». Effettivamente immagino la scena e c’è da dargli almeno un po’ di ragione.
Alejandro, il commesso, e’ il primo che mi manifesta qualche preoccupazione: «Non sarà facile come dicono tutti. Siamo ovviamente favoriti, ma giocatori come Albiol e Callejon ci conoscono bene e possono metterci in difficoltà. Dovremo giocare al massimo, non è un match scontato». In tutti, c’è comunque la fiera consapevolezza di essere tifosi del club che è il massimo del massimo. Sarà difficile, quasi impossibile. Lo so, lo sappiamo tutti.
Madrid, Napoli
Ma per quanto io sia in giro per le strade di una città stupenda, ben organizzata, all’avanguardia in quasi tutti i suoi aspetti, che vanno dall’efficienza dei trasporti all’offerta di qualsiasi genere di prima, seconda, terza e quarta necessità praticamente a ogni angolo di strada, alla gestione pressoché impeccabile del turismo, non posso fare a meno di pensare che c’è qualcosa, anche solo di vagamente percepibile, di Napoli per le strade di Madrid.
Lo vedi negli sguardi e nell’affabilità della gente, lo senti nell’aria che si respira, lo leggi persino in qualche scorcio suggestivo che ricorda molto la nostra terra. Non è detto che non si possa trovare dentro la forza di essere come loro, o che loro non possano essere umani come lo siamo noi, con qualche passaggio a vuoto poco “galactico” e molto terreno. Chissà.
