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Il friulano all’inizio ti guarda male, ma già al secondo bicchiere…

Cosa fare se si va in trasferta a Udine, tra ristoranti, luci di Natale e il carattere dei friulani.

Il friulano all’inizio ti guarda male, ma già al secondo bicchiere…
Il ristorante di Udine “Al vecchio stallo”, foto tratta dal sito duespaghi.it
“Il friulano è un po’ così… All’inizio ti guarda male, ma dopo il secondo bicchiere è una delle più simpatiche, generose e buone persone al mondo”. È scritto su Sconfinare, il periodico creato dagli Studenti di Scienze Internazionali e Diplomatiche dell’Università degli Studi di Trieste – Polo di Gorizia. Chissà se Totò Di Natale avrà mai conosciuto fino in fondo la terra che lo ha adottato, tanto diversa dalla sua Campania. “Udine è terra a sé stante – scrivono ancora gli studenti di Sconfinare -. Capisco la naturale ed automatica spinta a inserirla nel panorama friulano, se non altro per ragioni socio-politiche. Ma l’udinese no. Non vuole essere inserito da nessuna parte. Lui se ne sta bene per gli affari suoi, negli affari suoi”.
 
Chissà se è un caso che anche l’Udinese abbia, come una delle squadre di Torino, la divisa senza colori, priva di qualsiasi emozione cromatica, basata su monotone fasce verticali che sembrano voler indicare che il mondo è o bianco o nero, non c’è possibilità di mediare, smussare, indugiare. Quella assenza di colori che poi ritrovi nel carattere della comunità e, un po’, nell’aria. I ragazzi di Sconfinare, scrivono che il Friuli Venezia Giulia “è un bacino particolarmente piovoso: il cosiddetto pisciatoio d’Italia”. Anche se poi precisano che “un udinese dovrà riconoscere che Gorizia è più grigia e piovosa di Udine. Già lo noti quando parti da Udine alle 8 del mattino con tanto di occhiali da sole e a metà tragitto ti chiedi se il sole a Udine ci fosse davvero. Praticamente arrivi verso Cormons (quello che per i non-friulani è Còrmons) e ti sembra di tornare nei film degli anni ’50. Tutto in bianco e nero”. Ecco, un territorio n bianco e nero. Va bè, questo è un po’ quello che di Udine e del Friuli raccontano gli stessi friulani.
 
Per chi avesse deciso di seguire il nostro Napoli in trasferta, comunque, la buona notizia è che troverà una città già addobbata a festa per Natale. Merito del gruppo di lavoro del progetto “luci di Natale” che riuscirà a offrire lo spettacolo di una Udine illuminata in pieno novembre. E proprio nella giornata di sabato 19 novembre, insieme all’accensione delle luci di Natale che avverrà alle 18, cioè in contemporanea con la partita tra la squadra di casa e il Napoli, si svilupperà un ricco calendario di iniziative. 
 
Prima si è detto di Gorizia. Per chi avesse programmato di fermarsi per il week end, vale la pena una visita al baroscopio di Gorizia, strumento che secondo alcuni serviva nell’antichità per prevedere i terremoti. “È stato usato fino alla fine del 1800 sopratutto dai marinai per fare le previsioni meteo. Nel 1947, don Fulvio Demartin, parroco di Gorizia, lo ereditò da una zia. Il 5 maggio 1976, il prete si accorse che il liquido aveva assunto un aspetto insolito. A quel punto consultò la tavoletta per capire cosa significasse e scoprì che il liquido avente quelle caratteristiche corrispondeva alla scritta in tedesco Erdbeben, ‘terremoto’. Il giorno dopo il sisma devastò il Friuli. Poi nulla. Fino al 1998, quando cominciò a reagire di nuovo allo stesso modo, preannunciando un altro terremoto: questa volta l’epicentro fu nella vicina Slovenia. Ora questo strumento ha più di un secolo e non reagisce più agli eventi atmosferici e nemmeno a quelli sismici. Forse”. 
 
Infine due suggerimenti gastronomici. 
Al Vecchio Stallo, in via Viola, la trattoria ricavata da un ex stazione di posta trasformata in un locale anni ’50. Nel settembre 2015 ha festeggiato 30 anni di attività. Specialità: l’immancabile tajut, il classico aperitivo friulano, nervetti con cipolla, sardelle in saor (saor significa sapore, le sardelle cucinate così appartengono alla cucina classica veneziana) e misto di salumi; sfregoloz, che sono gnocchetti impastati con gli spinaci.
 
L’Antica trattoria Ai Frati, in piazzetta Antonini, è un locale storico di Udine che propone la cucina tradizionale friulana, consigliate le paste fatte a mano, specialità di carne, una buona tagliata,  spiedini di agnello e i formaggi di malga spalmati con il miele di acacia.
 
Non ci resta che colorare d’azzurro il Friuli… Forza ragazzi!
 
“Quella del calcio è l’unica forma di amore eterno che esiste al mondo. Chi è tifoso di una squadra lo resterà per tutta la vita. Potrà cambiare moglie, amante e partito politico, ma mai la squadra del cuore”. Luciano De Crescenzo, I pensieri di Bellavista.
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