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Ousman Manneh segna in Bundesliga due anni dopo il suo arrivo in Germania come rifugiato

Mesi di viaggio dal suo Paese d’origine, il Gambia. Poi, la quinta serie e il contratto col Weder. Fino alla rete, una conclusione dall’interno dell’area di rigore contro il Bayer Leverkusen.

Ousman Manneh segna in Bundesliga due anni dopo il suo arrivo in Germania come rifugiato

Una storia bellissima, pienamente aderente alla nostra epoca. È quella di  Ousman Manneh, 19enne attaccante gambiano del Werder Brema. Che ha realizzato, sabato, il primo gol della sua carriera in Bundesliga a soli due anni dall’arrivo come rifugiato in Germania.

La sua è una storia comune a tante anime che si spingono in Europa alla ricerca di una vita migliore: un viaggio lunghissimo, dalle coste del suo Paese (Africa centro-occidentale) fino alla Germania. Insieme a lui, altri 18 coetanei provenienti dal continente nero, dall’Asia. Solo che Manneh ha una dote in più rispetto agli altri: gioca bene a calcio. Si guadagna un provino con il Blumenthaler, quinta divisione, e realizza 15 gol in 11 presenze. Nel 2014, poco dopo il suo arrivo in Europa come rifugiato. Sabato, il primo gol con la maglia della squadra che l’ha messo sotto contratto dopo averlo notato, il Werder Brema.

Una storia che non poteva passare inosservata. Il sito della Bundesliga ha intervistato Manneh, che si è mostrato incredulo per questo bellissimo epilogo della sua vicenda, come sportivo e come uomo: «Non posso crederci. È vero o sto sognando? Questo è il più grande momento della mia vita. È difficile descrivere le mie sensazioni, sono stato così orgoglioso di essere il primo gambiano a giocare quattro partite di Bundesliga, e ora sono orgoglioso di essere il primo a segnare».

I ringraziamenti al tecnico dei tedeschi Nouri: «Sono davvero sorpreso di come è andata a finire. Devo ringraziare l’allenatore Nouri per aver creduto in me e avermi dato la possibilità di giocare su questo grande palcoscenico. E ho bisogno di ringraziare tutta la squadra per tutto il supporto che mi hanno dato». Nouri, tecnico proveniente dalle giovanili, è stato il primo allenatore di Manneh nella sua esperienza al Werder, l’ha fatto esordire nelle squadre minori e poi l’ha lanciato in prima squadra. Un messaggio che, attraverso il calcio, entra nella vita di tutti i giorni: tolleranza, speranza, accoglienza.

 

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