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Zielinski è la mezzala ‘pronta’ e tecnica che serve al centrocampo del Napoli

Si fa un gran parlare, da giorni, di quanto Piotr Zielinski sia un ‘calciatore pronto’ per questo Napoli, addirittura più ‘pronto’ a entrare nel meccanismo azzurro rispetto a un Hector Herrera. Prima di stabilire l’esatta dimensione semantica e lessicale del termine ‘pronto’ (non è un’impresa facile), resta da capire chi è e cosa può dare al Napoli questo Zielinski. Intanto, è un classe ’94 che gioca da quattro stagioni in Serie A. Questo, forse, una prima definizione di ‘pronto’.

Al di là di battute e definizioni rispetto alle frasi utilizzate negli articoli di mercato, ci viene da confermare quanto Zielinski possa rappresentare un investimento importante per il Napoli. Dal punto di vista economico (le indiscrezioni dicono di una trattativa “chiusa” per 15 milioni più Zuniga), ma anche dal punto di vista tecnico. Perché Zielinski sembra in qualche modo incarnare il perfetto centrocampista dell’era moderna: quantità e qualità, come si dice in gergo. Nello specifico: dinamismo, lettura delle due fasi e pure una dose di qualità offensiva.

Lo vedi nei video su Youtube (dopo ne trovate uno), lo leggi nelle statistiche: secondo posto nell’organico dell’Empoli per numero di azioni offensive create (52 tra assist “puri” e key passes, 20 in meno rispetto al primatista Saponara), 82% di pass accuracy e pure un numero importante di interventi difensivi, 91 in tutta la stagione (una media quindi di poco inferiore ai 3 ogni 90′). L’altra qualità che rende(rebbe) importante l’approdo in azzurro del calciatore polacco è la possibilità di utilizzo, in perfetta aderenza con il modulo di Sarri, che poi è quello dell’Empoli rivisto e rivisitato a Napoli in funzione degli esterni offensivi. Zielinski agisce infatti accanto al regista (nell’Empoli, in questa stagione, il bravissimo Paredes), quindi potenzialmente rivestirebbe il ruolo di mezzala (vice-Allan o vice-Hamsik, o magari titolare) di fianco a Jorginho. Prevalentemente a destra, ma con buona versatilità anche dall’altra parte del campo. In entrambe le posizioni, permetterebbe al Napoli di sviluppare un’alternativa tattica inedita e importante: più veloce di gambe, specie sul breve, rispetto ad Hamsik, che però tende a calciare il pallone su distanze maggiori; decisamente più tecnico ma più leggero di Allan. La qualità di inserimento (5 gol quest’anno) lo rende un perfetto “terzo di centrocampo” con vocazioni offensive, da inserire accanto ad Hamsik, quindi al posto di Allan, quando l’avversario chiuro rende il match difficile da sbloccare; oppure come alternativa allo slovacco, per farlo rifiatare o magari per dare una connotazione ancora più veloce al gioco offensivo dal lato sinistro. Insomma, Zielinski gioca (potenzialmente) bene ovunque lo metti, nel centrocampo del Napoli. Sembra fatto apposta per questa squadra, e offre sempre la soluzione a metà tra l’utile e il bello. Qualcuno la chiama personalità. Ce n’è in abbondanza, effettivamente.

Noi che pure non crediamo o crediamo poco alle voci di mercato, non possiamo non considerare per un attimo il fatto che la stampa parlasse di un interesse del Liverpool per il calciatore. Sarà pure falso, ma comunque individua una dimensione internazionale che in realtà c’è, e si è visto nello splendido campionato di Zielinski, dell’Empoli, e di Zielinski nell’Empoli. Una roba che ha portato il calciatore dritto in Nazionale per gli Europei appena iniziati, che fa fregare le mani al solito Pozzo, conscio di aver scovato un altro diamante in mezzo al carbone (Zielinski è arrivato a Udine nel 2012, direttamente dal settore giovanile dello Zaglebie Lubin) e di poterlo rivendere davvero a peso d’oro.

Magari a un Napoli che ha bisogno proprio di un calciatore così (e che avrebbe comunque bisogno anche di Herrera per chiudere un grande ed eterogeneo poker di mezzale), a un allenatore che già lo conosce anche se non l’ha sfruttato troppo. Chi racconta di un Sarri “mentore” di Zielinski, forse non conosce o non ha controllato l’utilizzo che il tecnico toscano ha fatto del polacco durante la stagione vissuta insieme ad Empoli: appena 7 partite da titolare, più 21 da subentrato, per 1039 minuti di gioco. Un lancio dosato, forse anche un po’ troppo. Tipico di Sarri, che però ora potrebbe accogliere a Napoli un calciatore pagato fior di quattrini, che ha già giocato parecchio in Serie A e sarà stato protagonista all’Europeo, accanto a un mostro come Lewandowski. Uno che conosce pure un po’ i suoi schemi, avendoli già frequentati a Empoli. Uno che non potrà e non dovrà mettere in panchina, o almeno non sempre, pure perché serve tanto al suo Napoli. Uno “pronto”, insomma. Qualsiasi cosa voglia dire.

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