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La signorilità di Mertens / Una vittoria che non cancella l’amarezza

La signorilità di Mertens / Una vittoria che non cancella l’amarezza
Gabbiadini (foto Matteo Ciambelli)

O’ bbuono

È vero, contro il Bologna il Napoli si è allenato. Ma questo non deve sminuire i meriti degli azzurri. Che hanno ritrovato in fretta smalto e concentrazione dopo la sberla di Milano. Senza sbagliare praticamente nulla. Hamsik ha confermato di disputare la sua migliore stagione. Jorginho e Allan insieme a lui hanno diretto magistralmente il gioco. Gabbiadini ha confermato quanto di buono si sapeva di lui. Ha un sinistro inesorabile. E il fiuto del goal del grande attaccante. Non sarà un centravanti ma certamente si tratta di uno dei più bei sinistri in giro. E Mertens? Che dire di lui? Giocherebbe titolare in quasi tutte le squadre. Ed invece qui ha fatto la panchina con grande signorilità. A parte il valore indiscusso del giocatore, si segnala il suo spessore umano. La difesa impeccabile. Anche se il Bologna è stato praticamente inconsistente. I tre punti erano ovviamente essenziali. Ed ora andiamo a Roma con… almeno cinque punti di vantaggio.

’O malamente

Sulla partita di oggi ’o malamente non ha nulla da scrivere. Vittoria nettissima ma facile del Napoli contro un Bologna ormai in vacanza. Ma consentitemi una amara riflessione. Fermo restando che il Napoli ha fatto un grandissimo campionato, rimango dell’idea che quest’anno abbiamo buttato al vento una grande occasione per vincere lo scudetto. E non mi dite delle vittorie della Juve: il Napoli era padrone del suo destino, primo in classifica. Ma la cosa che mi fa più rabbia è che secondo me il presidente, che comunque ha i suoi meriti per quello che ha fatto, ha confermato che non vinceremo mai (tranne eventi eccezionali) lo scudetto. A gennaio non abbiamo rinforzato la squadra (e non raccontatemi la favoletta della volontà di non rompere l’equilibrio dello spogliatoio o che nel mercato di riparazione non vi sono giocatori importanti, vedere Perotti ed El Shaarawy alla Roma). Non abbiamo acquistato vere alternative ai titolarissimi e il Napoli nei momenti decisivi ha ceduto fisicamente e mentalmente. Ma si può dire chiaramente che per il bilancio, il fatturato etc. etc. la dimensione del Napoli è dal secondo al quarto-quinto posto e che possiamo vincere la coppa Italia o fare anche una bella figura nelle coppe europee, ma non di più. E tutto questo ci sta. Quello che non ci sta è invece parlare nei ritiri estivi di scudetto, di annunciare durante l’estate l’acquisto di un top player, di annunciare un tesoretto da spendere a gennaio e poi ritrovarsi con Regini e Grassi. E, ricordate bene, lo disse anche Sarri: se i nomi per rinforzare la squadra a gennaio sono quelli che si leggono significa che la società non cambia i suoi programmi nonostante il primo posto in classifica.

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