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Se il Napoli fosse una biblioteca quali libri sarebbero Sarri, Zuniga, De Laurentiis e gli altri?

Se il Napoli fosse una biblioteca quali libri sarebbero Sarri, Zuniga, De Laurentiis e gli altri?

Avete mai visto nei servizi televisivi un calciatore scendere dal treno, dall’autobus della società, ai gate dell’aeroporto con un libro in mano? Penso mai. Di solito viaggiano con enormi cuffie alle orecchie che fanno da barriera verso il mondo reale. Sì, qualche calciatore è anche colto, o laureato, come il nostro Pecchia oppure oggi Stendardo o Chiellini, ma credo siano una minoranza.

E quindi, seguendo le teorie di Samuel Hahnemann sulla omeopatia mi piacerebbe accostare una parte infinitesimale di letteratura a singoli calciatori per verificare le reazioni ottenibili.

Partiamo con Zuniga. Sono due anni che non gioca (a parte che nella sua Nazionale) e prende uno stipendio con cui si potrebbe pagare tutti i giocatori del Frosinone. Allora dico che Elogio dell’ozio di Bertrand Russel sia il libro da accostargli.

E De Guzman? Il lungo addio di Chandler? oppure L’invenzione della solitudine di Paul Auster? O ancora Chi è morto alzi la mano di Fred Vargas? Fate voi. 

Callejon. Ho sempre il sospetto, per quanto corre fino al 95°, che nel secondo tempo entri in campo il suo gemello… Mi sembra che L’uomo duplicato di Saramago sia perfetto.

Sarri. Quando lo vedo in panchina, curvo, a scrivere misteriosamente sul suo taccuino, mi viene in mente inevitabilmente Alba de Cespedes con Quaderno segreto. Ma anche, dopo le dichiarazioni di Maradona, Nel nome dello zio di Stefano Piedimonte.

Gabbiadini. Gioca poco, teme di perdere tempo nel Napoli, non è stato convocato da Conte, allora Alla ricerca del tempo perduto di Proust mi sembra adeguato alla situazione.

Lopez fa il suo lavoro con disciplina. Non fa grandi cose ma quello che fa lo fa con dedizione: Il Dio delle piccole cose di Roy Arundhati può andar bene.

Allan. Che dire, quando lo vedo in campo correre dappertutto, senza risparmiare né polmoni né gambe mi fa pensare a Furore di John Steinbeck.

Insigne sembra così fragile quanto inafferrabile e gli avversari devono accostarlo a L’insostenibile leggerezza dell’essere di Milan Kundera. 

Mertens è facilmente riconducibile a Via col vento libro anteguerra di Margaret Mitchell.

Higuain lo assocerei a Io sono Leggenda di Richard Matheson, ma, nei momenti bui a Il disco di Fiamma di Philip K. Dick, quando si dovrà ripresentare sul dischetto per tirare un rigore.

Luperto. Leggiamo il suo nome nella lista dei convocati, ma non lo si vede mai e quindi, inevitabilmente L’uomo invisibile di H.G. Wells.

Valdifiori. Quando alza il braccio per chiamare uno schema mi ricorda Il segno dei quattro di Arthur Conan Doyle.

E De Laurentiis? Certo non I love shopping di Sophie Kinsella!
Leo Prina

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