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Un grande Napoli batte un’ottima Fiorentina 2-1 e bussa alle porte del campionato. In gol Insigne e Higuain

Un grande Napoli batte un’ottima Fiorentina 2-1 e bussa alle porte del campionato. In gol Insigne e Higuain

Il Napoli supera a pieni voti la prova della maturità. Batte 2-1 la Fiorentina capolista al termine di una partita intensa e combattuta, incassa la terza vittoria consecutiva, si proietta al quarto posto a meno tre dalla vetta e soprattutto fornisce l’ennesima dimostrazione di solidità. Stavolta contro un avversario robusto che ha messo in mostra, soprattutto nel primo tempo, un’ottima organizzazione di gioco. Grande merito ovviamente a Sarri che ha modellato una squadra capace non solo di giocare un bel calcio ma anche di saper attendere e in grado di mostrare un’ottima difesa come accaduto oggi: ancora sugli scudi Koulibaly contro un ottimo Kalinic. E soprattutto di non deprimersi dopo aver subito il gol del pareggio. 

In un San Paolo finalmente pieno, la partita si è sbloccata e decisa nel secondo tempo. Dopo 45 secondi Insigne, lanciato da Hamsik, dalla sua mattonella preferita l’ha messa bassa sul secondo palo:il famoso tiro a giro è diventato un suo cavallo di battaglia, la Fiorentina dopo il Milan. La partita è girata. Il Napoli si è finalmente liberato del gioco corto e asfissiante degli uomini di Sousa. È cominciato un altro incontro, con gli uomini di Sarri padroni del campo e più volte vicini al raddoppio. Fino all’improvviso pari della Fiorentina col suo uomo migliore, Kalinic, ben lanciato da Ilicic: il croato l’ha messa sul palo lontano su Reina in uscita. Qui, però, il Napoli ha dimostrato carattere. Due minuti e Higuain prima ha rubato palla a Ilicic, poi ha chiuso splendidamente un triangolo con Mertens: sinistro sul secondo palo, come contro la Juventus, e 2-1.

La partita comincia senza dubbi di formazione per il Napoli di Sarri mentre Paulo Sousa preferisce Bernardeschi a Ilicic in un 4-3-2-1 con Alonso che oscilla tra difesa e centrocampo. La Fiorentina dimostra che non è prima per caso: non si vincono sei partite su sette solo per opera e virtù dello spirito santo. La squadra di Sousa gioca un bel calcio, armonico, corto, con Badelj e Vecino molto attenti a centrocampo e a destra l’asse Tomovic- Blaszczykowski che non concede nulla a Insigne. In avanti Kalinic funge da pivot: è un giocatore molto interessante questo croato, era passato quasi inosservato nell’andata contro il Dnipro lo scorso anno eppure giocò titolare.

Il Napoli è un po’ in sofferenza. Non tanto perché la Fiorentina ci mette sotto, quanto perché gli azzurri non riescono a mettere in mostra il solito gioco. Per venti minuti non si tira in porta e si gioca in trenta metri con i duelli Allan-Vecino, Borja Valero-Jorginho e Badelj-Hamsik.

Un primo brivido arriva al 12esimo con Allan placcato dal lato corto dell’area di rigore ma il quarto uomo dice che non c’è niente. Il primo tiro in porta arriva al 17esimo con Kalinic (sempre lui) che si libera benissimo sulla sinistra davanti alle panchine, lancia Blaszczykowski che si accentra e tira molto bene di sinistro: Reina respinge per fortuna non sui piedi dei viola.

A questo punto la manovra del Napoli comincia a dare qualche risultato. Guadagna un paio di calci d’angolo (sempre sulla destra, con Hysaj), tiro di Hamsik comodamente bloccato da Tatarasanu. Al 24esimo viene ammonito Badelj che colpisce Higuain mentre sta per calciare di destro ai 25 metri: la punizione la tira Insigne, parata. Sul taccuino dell’arbitro finisce anche Jorginho per un fallo su Borja Valero.

Il vero sussulto c’è nei minuti di recupero con Allan che scappa sulla destra ad Astori (punto debole della Fiorentina) che lo trattiene in maniera vistosa. L’arbitro fischia e lo ammonisce nonostante il brasiliano fosse lanciato a rete. Sulla punizione la palla finisce Insigne che dalla sinistra crossa e il colpo di testa di Higuain finisce a lato.

Nella ripresa cambia tutto. Il Napli segna subito con Insigne e il San Paolo si trasforma in quell’inferno invocato da Sarri. La Fiorentina è in confusione. Il Napoli sfonda più volte a destra con Hysaj. Ma l’ovazione più grande è per Hamsik che ferma in scivolata Bernardeschi lanciato in contropiede. Sontuosa la prova del capitano. 

Al 52’ il Napoli va vicinissimo al raddoppio con Albiol su colpo di testa. Sousa toglie Bernardeschi e inserisce Ilicic. Ma i viola sono la pallida copia della squadra del primo tempo, il Napoli li sovrasta in ogni zona del campo. Però non bisogna mai rilassarsi. Al 54’ Blaszczykowski libera Kalinic davanti alla porta e ottima uscita di Reina che si ripete smanacciando sul calcio d’angolo. I viola battono cinque corner in pochi minuti, senza esito.

Sousa inserisce Roncaglia per Alonso e passa alla difesa a tre. Ma è il Napoli a sfiorare ancora una volta il gol al 58’: Koulibaly ruba palla a Ilicic sulla trequarti, serve Hamsik che libera Callejon che spreca strozzando il tiro a lato.

Sarri toglie Insigne, evidentemente affaticato, al suo posto entra Mertens. Finiscono sul taccuino dell’arbitro Banti sia Koulibaly (ancora fallo su Kalinic) che Roncaglia. È sempre il Napoli a rendersi pericoloso, stavolta sfruttando un pasticcio difensivo della capolista ma Callejon calcia fuori. Il Napoli è padrone del campo, pressa alto. Al 71esimo triangolo sulla sinistra Ghoulam-Mertens, cross dell’algerino e Higuain viene miracolosamente anticipato in area. Poi, improvviso, al 73esimo, ecco il pareggio di Kalinic.

Qui si vede che il Napoli è ormai una squadra matura. La reazione è immediata. Prima con un tiro di Higuain dal limite dell’area, respinto dal portiere e incredibilmente messo a lato da Mertens sulla respinta (ma era in fuorigioco). E poi col gol: Gonzalo triangola per vie centrali con Mertens che lo lancia. Higuain appena dentro l’area calcia di sinistro in diagonale: rete. Due a uno. Il resto è Mertens che esce per infortunio (entra El Kaddouri) e una discesa di Ghoulam modello Francini contro il Real Madrid con Higuain che non ci arriva di un soffio e reclama un rigore. La Fiorentina non ne ha più. Il Napoli vince con merito e bussa forte alle porte del campionato.
Massimiliano Gallo

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