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Di ritorno da Empoli sono confuso. Poi una voce mi schiarisce le idee: Napoli, due punti in tre partite

Di ritorno da Empoli sono confuso. Poi una voce mi schiarisce le idee: Napoli, due punti in tre partite
Il mio Empoli – Napoli 2-2
– “C’è confusione”.
La mattina è iniziata con l’alba e il clacson degli amici che esortavano a sbrigarmi. Non sono riuscito a prendere il caffè e fumare la classica sigaretta che sanciscono la mia esistenza sulla terra.
– Nonostante il fresco, la cacofonica radio a volume elevato, le urla, e le risate sovrapposte dei compagni nello Scudo a 9 posti, ho cominciato a capire qualcosa solo quando la radio ci ha annunciato che durante la notte un sisma ha smosso le case, le anime e la terra della Toscana. 
Io ho la fobia dei terremoti. Pensavo che tutti ce l’avessero. Pensavo male. C’è confusione. Alla notizia, i miei amici: ahahah, ci mancava solo ‘o terremoto.
– Il desiderio di caffè e sigaretta hanno preso il sopravvento anche sull’alba, il sonno e mie fobie. So che i compagni hanno continuato a conversare, ma ho perso definitivamente la connessione quando Peppe, detto radiolina, ha preso in mano (o in bocca) la situazione e non ha più levato acqua da terra fino alla sosta in autogrill nei pressi di Roma. Due ore filate in cui la sua voce ha sovrastato qualsiasi sibilo nel furgone.
“C’è sempre più confusione dentro di me”.
– Finalmente mi sono ripreso. Ma per poco. La giornata ha proposto un cambio radicale del clima quando siamo giunti nella piovosa Toscana. Sono riuscito a distinguere i discorsi nel pulmino e gli altri, approfittando delle piccole pause di Peppe radiolina, mi hanno deliziato con: Tony per tenerci svegli ha alzato il volume delle melodiose frequenze di Radio Maria; Luigi ha iniziato a parlarci del ristorante e delle bistecche che ci stavano attendendo, mentre litigava con il suo famigerato TomTom; Peppe bis, detto il Gatto, ha raccontato dell’ultima esperienza bolognese in cui si ritrovò, al gol del Napoli, nudo in tribuna e in tutte le case d’Italia perché ripreso da Sky; il Minao con l’ormai leitmotiv di ogni partita: uagliù, è tardi, c’amma movere; Carlo e Nando, gli unici a discutere di calcio sulla fine del ciclo di Conte alla Juve, sul Napoli, sui moduli, i giocatori e gli acquisti utili mai fatti da almeno 5 anni e con questo finale ad ogni frase: Carlo, tu non puoi parlare, hai mai allenato?; Salvatore è stato l’unico, assieme a me, a restare un po’ sulle sue, “forse per timidezza” ho pensato. E infine Peppe che risvegliatosi da un temporaneo torpore ha ripreso la linea subissando gli altri con la sua parlantina.
“C’è confusione, tanta confusione”.
– Ovviamente, immancabile, l’errore di valutazione e di impostazione del Tom Tom di Luigi: ci siamo ritrovati a Montecatini e non a Empoli.
“Sì, la confusione aumenta”. 
– Dopo aver recuperato la retta via e fatto una capatina all’albergo dei giocatori, sempre sotto la pioggia, ci siamo recati al ristorante poco fuori dal centro empolese. A proposito del centro, sarà per la pioggia, sarà che erano le 13, sarà per la domenica e la chiusura dei negozi, ma a me è sembrata una città fantasma. Non un’auto, non una persona, non un cane sperduto. L’esistenza dei semafori e dei marciapiedi restano ancora un mistero.
– Pensavo che con lo stomaco pieno, la mia confusione potesse scemare, ma è stata più una illusione che una reale convinzione. Vino, antipasti vari, vino, bistecche, vino, patate, vino e vino, il menù. 
– La compagnia in pieno delirio da etanolo ha piano piano assopito la smania della partita, nonostante la cameriera addetta al nostro tavolo fosse in preda a una lenta gokhanite acuta. Eccetto il Minao che già prima di entrare: uagliù, c’amma movere, è tardi. Eccetto Peppe radiolina che ha aumentato i decibel ed eccetto Salvatore, la cui presunta timidezza è evaporata definitivamente alla seconda bottiglia.
Prima del conto, memorabile il richiamo alla cameriera: “Caterina, Caterina, ci porti altri due tarallucci”, mentre versava un po’ d’acqua in un bicchierino dell’amaro.
E poco importa se la cameriera si chiamasse Cinzia e i biscotti agognati fossero i cantucci.
In conclusione, dopo esserci cavati una mola, la cassiera: e mi raccomando, buona partita. 
Ammén.
La confusione si è trasformata insomma in caos. 
– Senza l’ausilio del Tom Tom, dichiarato pezzotto, senza alcun cristiano per strada a cui chiedere informazioni, nel centro di Empoli ci siamo nuovamente persi. Inconsapevoli che un’altra auto di tifosi ci stesse seguendo convinta di arrivare allo stadio e non a sperdersi. Mentre proseguiva il “uagliù c’amma movere, è tardi” del Minao, la radiocronaca di Peppe radiolina e il pensiero alla simpatica cameriera di Salvatore che col viso rubicondo “ma se avessi fatto una foto con Caterina quanti “mi piace” avrei preso su fb?”, non so come siamo giunti all’Empoli Stadium.
– Il Castellani ci ha accolto come meglio non si poteva. Con l’amico Fabio che ci ha attendeva all’ingresso con un furbo impermeabile e una pioggia fitta e costante. Ovviamente, senza k-way e cappello, in pochi minuti ero da cestinare.
– Pensavo: il Napoli ora mi asciugherà e risolverà la mia confusione interiore…
– Trascorsi pochi minuti, invece mi ha investito lo sconforto e una serie di considerazioni provenienti da ogni dove come la pioggia che di tutto sapevano, meno che di risposte:
È colpa di Hysaj, lui è destro, ma perché gioca a sinistra?
È colpa di Maggio, ha cento anni e non ce la fa più, perché gioca ancora?
È colpa del modulo, perché non lo cambiamo?
È colpa di Albiol, è “indronato”, perché non gioca Kulì, perché abbiamo venduto Cannavaro?
È colpa di Valdifiori, è più lento di Cristina la cameriera, l’ha capito?
È colpa di Allan, è il solito pacco dell’Udinese?
È colpa di Hamsik, perché non si sposta più avanti?
È colpa di Higuain, si è reso conto che assomiglia a Johnny Depp?
È colpa di Sarri, è chiaro che non ci sta capendo niente, no?
È colpa del presidente, cacc’e sord!
Carlo, tu non puoi parlare, hai mai allenato?
– “Uagliù, c’amma movere, è tardi” lapidario il Minao all’uscita, prima di recuperare lo Scudo, che ci ha riportato alla realtà. Mentre la mia confusione continuava a regnare sovrana.
– In autostrada, mentre Peppe finalmente si è abbandonato al russar e ha spento la sua personale radiolina, e mentre Carlo e Nando hanno ripreso a litigare sui moduli, i giocatori e gli acquisti utili mai fatti negli ultimi 5 anni e “tu non puoi parlare, hai mai allenato?” mi sono lasciato inghiottire dal sediolino e con le cuffie sintonizzate sul nulla, ho pensato: 
Ok, il problema è Hysaj, ma se avesse giocato Ghoulam a sinistra, avremmo risolto?
Ok, il problema è Maggio, ma se avesse giocato Vrsaljko, Zuniga o Daino, avremmo risolto?
Albiol sta facendo la stessa fine di Cannavaro. Quando all’epoca, qualsiasi gol subito, qualsiasi cosa accadesse, per tutti era colpa di Cannavaro. Oggi, gli stessi, rivorrebbero Paolino. Quindi significa che domani rivorranno Albiol? E sopratutto, con Cannavaro, avremmo risolto?
Possibile che Valdifiori tocchi meno palloni di Hysaj?
Possibile che Valdifiori sia morto dopo un tempo?
Possibile che abbiamo subito di nuovo due gol?
Ma sto pallone in mezzo al campo chi avrebbe dovuto recuperarlo?
E se l’Empoli non si fosse schiantato nel secondo tempo?
Possibile che non abbiamo vinto contro Giampaolo?
Ok, il problema è il modulo, i giocatori sono più adatti al 4-3-3, ma mi chiedo: non siamo riusciti a reggere in quel modo, se oggi avessimo iniziato con un sistema di gioco ancora più offensivo, non sarebbe stato peggio? 
Ma soprattutto, quando tu corri la metà della metà degli altri e la palla ce l’hanno sempre gli avversari, che c’entra il modulo?
Ma io, in fondo, posso parlare? Ho mai allenato?
Ok, ci vuole tempo, molto tempo, troppo tempo…
Niente, non lo so, so’ confuso, sarà il vino, prenderei un caffè, vorrei una sigaretta, ma Empoli esiste davvero? piove ancora? ma che ora è? Caterinaaa, due tarallucci. C’è confusZzzzZzzzZz
– Poi una voce proveniente da quest’incubo ha riecheggiato nei timpani: uagliù, siamo arrivati, devi scendere. È tardi.
Il Minao mi ha schiarito le idee per 5 minuti. 
Due punti in tre partite. È vero. Ci vorrebbe un terremoto.
Forza Napoli Sempre
La 10 non si tocca
Gianluigi Trapani
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