La settimana in cui muore Bruno Pesaola non può portare a nulla di buono. Intanto che se ne sia andato il Petisso non è buono. Nessuno di noi avrebbe potuto impedirlo, del resto. Io ho in mente delle immagini di Pesaola, tutte in bianco e nero, chissà perché. Eppure sono certo di averlo visto anche a colori. Il bianco e nero, si sa, è fatto apposta per la nostalgia, p’apucundria. Se penso a Pesaola, penso a vecchie puntate della Domenica Sportiva e a un uomo con la cravatta slacciata. Ecco, Pesaola era uno che non lo potevi tenere chiuso in un noto di cravatta, secondo me. Pure quando il nodo era chiuso perfettamente fino al collo. Pesaola è morto, e questa settimana è stata senza colori.
La settimana in cui Benitez comunica che andrà via non può portare a nulla di buono. Gli allenatori, come i calciatori, vanno e vengono, con le cose buone che hanno fatto e gli errori che hanno commesso. Ho la sensazione, però che di Benitez ci ricorderemo sempre, qualche volta lo rimpiangeremo. La settimana in cui Benitez ha smesso di essere l’allenatore del Napoli non è stata una buona settimana. Gli allenatori vanno e vengono, a qualcuno ci si può affezionare, così per me è stato con Benitez. E non parlo di simpatia, non siamo amici io e il mister, non andiamo a cena. L’affetto nasce dal rispetto, dalla stima e per la serietà. Ecco. Me lo voglio ricordare in panchina col taccuino, sorridente in conferenza stampa, deciso (ma sempre educato) quando ha mandato affanculo chi doveva essere mandato. Benitez se ne va e io già lo vedo in bianco e nero, come se fossero gli anni ’50.
Alla stessa ora in cui finiva il campionato di calcio, qui a Venezia, finiva il Festival dei matti. Ditemi se il campionato del Napoli non vi è sembrato il Festival dei matti. Quante volte dovremo rimpiangere i mille punti buttati al vento? Certo più dei rigori sbagliati da Higuain, ma pure quelli hanno fatto la loro parte. Chi l’avrebbe detto che saremmo arrivati addirittura quinti dietro a quegli scarsoni (senza offesa) della Fiorentina, ma che maronna. La cosa bella delle delusioni sportive è che dopo qualche settimana passano. La cosa bella dei campionati è che a un certo punto finiscono. Quando sarà il momento di ricominciare pensiamo alle cose da salvare, una di quelle è Higuain, ne sono convinto, ma questa non è la serata per dire chi o cosa o quando. Questa è la serata delle immagini in bianco e nero. Higuain sbaglia il rigore e mi si spegne il telefono, i giallisti a me mi fanno una pippa.
Il campionato finisce e io devo ringraziare tutti i cornetti che si sono prestati al gioco, lasciandosi dedicare. Il campionato finisce e io devo ringraziare i napoletani: Hamsik, Gabbiadini e Mertens. Il campionato finisce e io devo ringraziare Gargano che è passato dai nostri “ma pecché?” ai nostri “però, hai capito”. Il campionato finisce e io devo ringraziare Zuniga che non ha giocato a calcio ma ha giocato tutte le settimane in questa rubrica. Il campionato finisce e io devo ringraziare il Vesuvio che, come al solito, non se ne è fottuto proprio. Il campionato finisce e io devo ringraziare Behrami per la partecipazione straordinaria. Il campionato finisce e io devo ringraziare Michu, ovunque si trovi. Il campionato finisce e io devo ringraziare Britos, non solo per quella volta in cui fece una grande partita. Il campionato finisce e sono trentotto partite inventate ma ugualmente sofferte. Il campionato finisce e non è stato divertente, è stato una sofferenza. Scriverne ha alleggerito il peso dello schiattamiento ‘ncuorpo. Il campionato finisce, ma poi ricomincia.
Note a margine:
– Petisso ci mancherai
– Rafa, good night and good luck. In bocca al lupo
– In bocca al lupo al prossimo allenatore del Napoli
– Grazie a tutti per aver letto in questi mesi e grazie a Massimiliano
Gianni Montieri