La misura della delusione dei tifosi napoletani è tutta lì. Nei fischi riservati ad Higuain al suo ingresso in campo contro il Cesena.
Si può fischiare un giocatore che viene considerato tra i più forti attaccanti al mondo? Evidentemente sì, visto che ciò è accaduto.
I fischi vengono dalla pancia e non dal cervello. E sono espressione chiara della sindrome dell’amante tradito. Il tradimento di Higuain, nel cuore di molti tifosi, si è consumato nelle cinque-sei nitide occasioni da goal che ha sciupato nelle ultime due partite di coppa. E che, piaccia o non piaccia, ci hanno buttato fuori dalla competizione europea. Incidendo più delle sviste arbitrali. Con questo, ovviamente, mica approvo quei fischi. Che potrebbero far traboccare il vaso e spingere Higuain verso altri lidi (quod deus avertat!). Cerco soltanto di comprenderne la genesi. Che a me pare chiara. Crisi di gelosia. Mal d’amore.
È vero che il Pipita ha fatto una montagna di goal in stagione. Ma l’amore non ammette neanche un solo tradimento sia pure dopo anni ed anni di forte legame. L’amore è così! Rode.
Allora è inutile prendersela con i fischiatori. Basta aspettare un paio di giorni. L’ira sbollisce. Il tradimento è derubricato ad equivoco. E si torna a ragionare. Certo quei fischi sono stati ingenerosi. Ma se tutti fossimo istante per istante freddi e raziocinanti avrebbe più senso parlare di passione per il calcio? Trasformeremmo gli stadi in accademie pontificie. Con buona pace di colore e calore in cui è immerso da sempre il gioco più bello del mondo.
Per la valutazione di Benitez e della stagione del Napoli occorre usare strumenti di indagine psicologica analoghi. E non dimenticare mai che la vita degli uomini è fatta di amore, odio, invidia, generosità, lealtà, tradimenti…e tutto quanto ha cantato Balzac.
Un dato è certo. Era stata fatta balenare, a torto o a ragione, l’idea che quella del Napoli sarebbe stata una stagione trionfale.
Così non è stato. Ai tifosi piace sognare. Ed hanno sognato. Ed il risveglio ha visto i risultati inferiori alle attese. Per cui l’epilogo di una stagione che è eccessivo e irragionevole definire fallimentare viene vissuto come tale.
Il rischio che si profila all’orizzonte è quello che con Benitez che va via, Higuain e Callejon cerchino di imitarlo… Con la conseguenza (o il disegno) di un ridimensionamento complessivo del progetto Napoli. Dalle stelle (una squadra di livello tecnico e organizzativo europeo…) alla stalla (una squadra di giovani, prevalentemente italiani…).
Certo veramente strano il rapporto di Benitez con Napoli. Richiama un poeta latino. Credo Ovidio. Nec tecum nec sine te vivere possum!
Guido Trombetti