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Da Dubai l’interista Zenga (anche in arabo) mi è parso meno fazioso di Massimo Mauro

Da Dubai l’interista Zenga (anche in arabo) mi è parso meno fazioso di Massimo Mauro

Il mio Napoli – Inter (Coppa Italia)

– Dopo aver appurato che la Rai aveva criptato il segnale, ho iniziato una forsennata ricerca di un canale arabo che mi facesse vedere la partita della Roma contro la Fiorentina. Più che altro per avere la certezza di poter seguire quella del Napoli il giorno dopo.

– Qui a Dubai il calcio ha molto seguito. Nei bar e nei ristoranti spesso si possono trovare mega schermi o tv che trasmettono partite della Premier o della Bundesliga. Ma, almeno nei luoghi che ho visitato, della serie A nemmeno l’ombra.

– Per fortuna, dopo tanto zapping tra centinaia di frequenze, dopo aver ascoltato il Peppino di Capri con la kefiah, visto la Veronica Castro col burqua e il Mentana con la tunica, mi sono imbattuto in una serie di canali che si occupano di sport.

– Non è stato semplice perché non so se qui ci siano più grattacieli o canali tv.

– Prima la Premier, poi la Bundes, la Liga, la Ligue 1 e infine, dopo il campionato del Qatar, la pallamano, gli sci (?!) e la corsa coi cammelli, finalmente ho beccato un salotto in cui si discuteva di calcio italiano. Me ne sono reso conto perché l’ospite opinionista era Coco. Ex Milan, Inter, Livorno, Torino, Arcuri.

– Come da pronostico, questo è l’anno della Roma. E Coco, seppur accoppato dalla traduzione simultanea, non ha potuto fare altro che confermare.

– Bei tempi quando se ne prendevano 7 dal Bayern e poi tutti insieme appassionatamente si cantava “vinceremo il tricolor”. 

– Al termine, mi sono solo chiesto il luogo in cui verrà seppellito Garcia. Colosseo? Circo Massimo? Piazza San Pietro?

– Ieri mi sono sintonizzato sullo stesso canale e il salotto non mostrava modifiche, salvo l’ospite: il pimpante Walter Zenga.

– Nonostante non sia riuscito a capire niente, se non “io tifo Inter”, e i conseguenti gesti apotropaici, devo dire che ho preferito lui come opinionista-commentatore che il nostro Mauro. Walter mi è sembrato meno fazioso.

– Il telecronista arabo invece si è messo in evidenza per non aver mai preso fiato. Mai una pausa. Mi è sembrata una filastrocca lamentosa lunga 94 minuti. Devo dire che però ho preferito lui che i nostri Caressa e Cerqueti. Mi è sembrato meno fazioso.

– Altra caratteristica che mi ha fatto preferire i canali arabi ai nostri: dall’inizio della trasmissione fino all’ultimo secondo, nemmeno un grammo di pubblicità. 

– Il Napoli è partito molto bene con due occasioni del Gonzalone, che il telecronista chiamava: GonzaloPipitaHiguain (tutto attaccato). Un tiro sporco di sinistro bloccato senza patemi da Carrizo e un colpo di testa finito alto da posizione vantaggiosa su assist di Hamsik.

– Poi l’Inter ha iniziato ad avvicinarsi all’area grazie a un possesso di palla più preciso e veloce, ma si è resa pericolosa solo con tre tiri da fuori area: Brozovic (fuori), Icardi (palo) e Shaquiri (parato). Il telecronista lo chiamava Sciacheri.

– Gli ultimi 20 minuti hanno visto solo il Napoli in attacco: Hamsik ha sparato alto dal dischetto; GonzaloPipitaHiguain, su lancio millimetrico di Strinc, ha spostato Ranocchia per poi farsi anticipare di un soffio da Carrizo; ancora Hamsik dalla lunga distanza, ma il portiere nerazzurro non si è fatto sorprendere e infine Kulì a pochi metri dalla porta, un po’ scoordinato, dopo un buon ponte di Brivitos, ha tirato alto.

– Kallidù Kullibalì è la più bella filastrocca del telecronista arabo.

– Kallidù Kullibalì è la più bella novità di ieri. È stato letteralmente straripante. Da quanto tempo non vedevamo un terzino destro così? chiedete a Juan (Giuann), Nagatomo, Brozovic, Hernanes, Icardi (Iciardi).

– Strinic invece non è più una sorpresa. Sempre più preciso, attento ed efficace in entrambi le fasi. Da quanto tempo non avevamo un terzino sinistro così? Sciacheri, con quel fisico da muratore di Bucarest, gli ha fatto il solletico con il suo Waka Waka.

– Nell’intervallo ho potuto godere della faccia non più rosea di Walter Zenga. In mezzo a tanti “allecchemeccheeldeccheimbecche”, sono riuscito a leggergli il labiale: l’Inter dovrebbe aspettare e giocare di rimessa. Il Napoli in contropiede è micidiale.

-Infatti, nel secondo tempo, l’Inter ha provato a fare la partita e il Napoli è indietreggiato di una decina di metri, giocando solo in contropiede.

– Iciardi, con un tacco di prestigio, ha liberato Puscas ed Andujar ha salvato. Sempre Andujar ha sbrogliato un paio di situazioni uscendo sia con le mani che con i piedi. Strinic ha deviato in angolo un tiro a botta sicura di Hernanes dalla lunetta. L’arbitro Massa non se l’è sentita di ammonire per la seconda volta Giuann entrato come un aratro sulle gambe di Gargano.

– Intanto date un burqua pure a Medel.

– Oltre il 70′ sono entrati Mertens e Gabbiadini per il Napoli e Guarin (FriddiGuarin) e Dodo (Dudu) per l’Inter.

– Gabbiadini ha conquistato due punizioni.

– La svolta all’84. 

Volevo appunto ringraziare la Costa d’Avorio calcio che ha eliminato l’Algeria dalla Coppa d’Africa, permettendo a Gervinho di continuare a sudare in Guinea e a Ghoulam di rientrare per gli ultimi minuti di questa partita.

Volevo inoltre ringraziare DeGuz (De Gossmann) che in seguito ad un tiro si è procurato crampi che lo hanno costretto ad uscire.

Senza di voi, non avremmo potuto usufruire dello famoso schema Ghoulam (Gulèm), già riuscito contro il Cagliari.

– Quando ormai i supplementari stavano per svegliare il buon Zenga in studio, un perfetto assist di Gulèm, direttamente da fallo laterale, ha messo a tu per tu GonzaloPipitaHiguain e Carrizo. Ranocchia aveva appena bucato il pallone, mentre il nostro principe azzurro ha baciato dolcemente il pallone che si è conficcato sul palo lontano, trasformando la nostra ansia in un urlo di gioia.

– Il telecronista è impazzito più di Bellini: Pipitapipitapipitapipitapipitapipita (detto 20 volte, sempre in apnea).

– Quanti barili di petrolio varrà Gonzalone? 

– Al triplice fischio e al quattordicesimo replay del gol, Zenga si è liquefatto farfugliando qualcosa che nemmeno gli arabi in studio sono riusciti a comprendere. Forse avrebbe voluto appigliarsi alla pubblicità che invece non è mai partita.

– E mentre hanno inquadrato la faccia mesta di Mancini, i cui capelli mi hanno fatto venire voglia di una birra, ho pensato: ora l’Inter potrà dedicarsi tranquillamente al terzo posto senza distrazioni.

– Vittoria bella ed emozionante contro una buona Inter. Sui giornali e nelle pagelle, leggeremo di una sufficienza per Albiol e Brivitos e di un Andujar sicuro, ma che non ha dovuto compiere miracoli. Ecco, questo fa capire quanto il Napoli abbia giocato bene.

– Non so voi, ma io mi sto divertendo. E non sto parlando solo della mia vacanza.

– Saluti da Dubai

Forza Napoli Sempre

La 10 non si tocca. Pare che Diego non sia in zona.

È l’anno della Roma.
Gianluigi Trapani

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