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Caso Lotito. Per la Gazzetta è assurdo indignarsi per le registrazioni telefoniche

Caso Lotito. Per la Gazzetta è assurdo indignarsi per le registrazioni telefoniche

A volte i giornalisti sono bizzarri. La Gazzetta dello Sport ovviamente dedica un paginone all’affaire Lotito e definisce esilaranti le dichiarazioni di alcuni presidenti di squadre di calcio – in testa Campedelli e Zamparini – che dichiarano: «Una telefonata registrata in maniera abusiva, di conseguenza è come se non esistesse». Affermazione che è alla base di ogni consesso civile. Per la Gazzetta, invece, il mondo andrebbe analizzato registrando tutte le telefonate e da lì far discendere ogni giudizio. Si porebbe un problema: riusciranno i nostri eroi a registrare tutti ma proprio ma tutti i telefonini? 

La Gazzetta correda l’approfondimento con un’intervista a Damiano Tommasi cui innanzitutto rivolgiamo gli auguri per l’imminente nascita del sesto figlio. Tommasi, come rappresentante dei calciatori, non aveva votato per Tavecchio. Vale la pena ricordarlo perché le situazioni vanno iscritte nelle loro cornici: è una battagliadi potere, non una battaglia tra il bene e il male. E Tommasi dice: «Ma è evidente che con questa gestione abbiamo fatto un passo indietro rispetto alla precedente. Continuiamo a occuparci di Infront, manager, telecamere, diritti tv, soldi. E basta. Lo sport, le sue regole, i suoi valori, i suoi attori non sono mai all’ordine del giorno. Mai. Come si può andare avanti così. Stanno usurpando il nostro calcio». Di Lotito dice: «Dovreste riflettere su quei 50 minuti di monologo in Lega, senza freni, senza alcun contraddittorio, senza che qualcuno provasse a fermarlo. Lotito è l’emblema dei dirigenti sportivi di oggi: persone che anziché gestire un servizio per il bene del movimento, lo trattano come una loro proprietà e fanno il bello e cattivo tempo, spesso impuniti, solo per fare più soldi. Oggi, ahimè, si confonde il ruolo con il potere. E chi lo detiene, non ha nel proprio bagaglio i due concetti basilari: servizio e responsabilità».

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