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Il risultato è una grande medicina. Il Napoli si è ripreso nel migliore dei modi dalla sconfitta interna – con tutto quel che ne è seguito – con la Juventus: ha battuto uno a zero la Lazio a Roma. Alcune cose vanno dette: la Lazio ha giocato senza Marchetti, Lulic, Mauri, De Vrij, Felipe Anderson. E il Napoli ha fondamentalmente giocato una partita difensiva. Un’ottima partita difensiva. E ha vinto. Con un bel gol di Higuain che Berisha non ha chiuso in maniera impeccabile sul primo palo. L’arbitraggio è stato buono. Ottimo nell’occasione della decisione sul doppio mani. Non era rigore. Va altresì detto che se il doppio tocco avesse riguardato Chiellini e Bonucci, si sarebbe scesi in piazza.

Il Napoli ha vinto uno scontro diretto in chiave terzo posto, si è riportato al terzo posto sia pure in condominio con la sorprendente Sampdoria. Ha chiuso il girone d’andata con nove punti in meno rispetto all’anno scorso e ha sfoderato uno Strinic che sembra un giocatore solido: egregiamente superato il duello con Candreva.

Benitez ha ovviamente schierato quella che oggi considera la miglior formazione possibile. Ancora una volta centrocampo robusto e operaio, con Gargano e David Lopez. Jorginho e Inler nuovamente in panchina, in compagnia di Hamsik. De Guzman è stato preferito al capitano, mentre sulla sinistra è tornato titolare Mertens. In panca anche Gabbiadini che non è proprio entrato.

Il Napoli ha subito tanto. A fine partita il nostro possesso palla non ha raggiunto il 40%. Detto questo, noi abbiamo segnato un gol e colpito un palo. I biancocelesti hanno colpito una traversa con un colpo di testa e si sono divorati un gol con Cavanda, solo davanti a Rafael, sempre nel primo tempo. Rafael non ha dovuto compiere interventi significativi. La Lazio ha spinto ma non si è quasi mai resa pericolosa. La difesa azzurra ha arginato con sapienza guidata da un Albiol ispirato. Avanti la Lazio non era particolarmente mobile e cntro avversari non rapidissimi, la nostra difesa in genere non soffre. In genere. Un’eccezione è la sconfitta di Milano.

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