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L’anno del Napoli / Le dieci polemiche del 2014: dalle ferie di Benitez alle lacrime di Balotelli

L’anno del Napoli / Le dieci polemiche del 2014: dalle ferie di Benitez alle lacrime di Balotelli

10) 20 aprile 2014. In una intervista al quotidiano svizzero Le Matin, Behrami è molto critico verso Benitez e la società. “Capisco la delusione della gente. Quest’anno avevamo la squadra per poter competere con la Juve e lottare per lo scudetto. L’anno prossimo soffriremo le pressioni dell’ambiente, ne sono convinto”. Rilascerà frasi velenose anche dopo l’addio. 

9) 6 aprile. Parma-Napoli 1-0. Benitez sostituisce Higuain e dal labiale che le telecamere colgono (“Vaffa”) si capisce che l’argentino non ha gradito.

8) 14 settembre. Napoli-Chievo 0-1. Dalla curva parte il coro “Oh Gargano togliti la maglia”. La contestazione verso l’uruguayano era già iniziata durante le amichevoli estive con i fischi al giocatore, a causa di alcune vecchie dichiarazioni rilasciate al momento del passaggio all’Inter. 

7) 26 luglio. A Dimaro, durante la presentazione della squadra in piazza, Insigne viene fischiato dai tifosi per essersi rifiutato di intervenire al microfono.

6) 11 agosto. Amichevole Napoli-Psg al San Paolo. Edinson Cavani, 104 gol in 3 anni, viene prima accolto con freddezza poi fischiato dallo stadio. Cavani reagisce con un gesto di insofferenza. Applausi e ovazioni per Lavezzi. Nei giorni successivi Cavani rilascia dichiarazioni concilianti. 

5) 23 ottobre. Young Boys-Napoli. Dopo la sconfitta in Europa League a Berna, il Napoli viene contestato in modo violento dai tifosi. Il pullman della squadra viene colpito a manate e con il lancio di qualche oggetto. 

4) 19 gennaio. Bologna-Napoli 2-2. Nel pieno delle polemiche per i cori di discriminazione territoriale contro i napoletani, Gianni Morandi, presidente onorario del Bologna, fa suonare prima della partita la canzone “Caruso” di Dalla come gesto di amicizia. Il pubblico bolognese fischia e intona il solito coro del Vesuvio. Morandi è furioso e minaccia le dimissioni. La settimana successiva, su proposta del Napolista, il Napoli fa suonare “Caruso” al San Paolo prima della partita con il Chievo.

3) 6 settembre. Scoppia un caso sulle ferie di Benitez. Durante la sosta del campionato per le partite delle nazionali, lo spagnolo torna a Liverpool dalla sua famiglia, affidando quel che resta della squadra al suo staff. La sua decisione viene duramente attaccata. Si scoprirà che già l’anno scorso era accaduto. Benitez riprenderà quest’abitudine nelle soste successive. “Lavoro 16 ore al giorno, se vado a vedere le mie figlie durante le soste non ci trovo niente di male”. 

2) 8 febbraio. Napoli-Milan. Balotelli viene sostituito da Seedorf e una volta in panchina scoppia a piangere, nascondendo la testa sotto un asciugamano. E’ una crisi di nervi che segue una settimana difficile per vicende personali: avrebbe voluto segnare un gol per dedicarlo a sua figlia Pia, da poco riconosciuta e residente proprio a Napoli con sua madre. Ma su Twitter parte l’hashtag #Napolishame: i napoletani sono accusati di cori razzisti verso Mario. La bufala si diffonde soprattutto perché ripresa dall’account Obama Diary e da quello della influente blogger egiziana Mona Eltahawy. Il Napoli smentisce il caso razzismo, il Milan pure. Con Napoli non si scusa nessuno.

1) 3 maggio. Napoli-Fiorentina, finale di Coppa Italia. Mentre il povero Ciro Esposito viene ferito a morte all’esterno dell’Olimpico, l’Italia si appassiona alla figura di Gennaro De Tommaso, il capo ultrà del Napoli che seduto su una balaustra indossa una maglia con cui chiede libertà per Antonino Speziale, l’uomo condannato per l’omicidio dell’ispettore Raciti. Gennaro De Tommaso diventa per tutti Genny ‘a carogna. Di Ciro Esposito e dell’arma da fuoco che lo ha colpito si smette di parlare. Di quanto accaduto quella sera, ancora oggi, sette mesi dopo, molti ricordano soprattutto Gennaro e la cosiddetta trattativa per far giocare la partita, in uno stadio in cui sedevano tutte le autorità del Paese. Le polemiche proseguiranno nei mesi successivi, durante l’inchiesta della magistratura che individua in Daniele De Santis l’autore dello sparo contro Ciro Esposito, che morirà il 25 giugno.
Il Ciuccio

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