A questo punto è doveroso un breve riassunto della vicenda razzismo-lacrime di Balotelli. Ormai è chiaro che tutto è nato da un tweet falso di Mona Eltahawy, la blogger e giornalista egiziana famosa per aver pagato col carcere e le violenze la sua opposizione al regime. La Eltahawy, però stavolta ha sbagliato e, incredibilmente, non vuole scusarsi per quanto scritto. È lei l’autrice del tweet che ha innescato la bufala; è lei – con l’ex juventino Felipe Melo ora al Galatasaray – che ha legato le lacrime di Balotelli al San Paolo a cori razzisti mai cantati, con l’hashtag #Napolishame. Mona Eltahawy è considerata una influencer, ha quasi 200mila follower (anche se quasi nessuno le risponde) ed è quindi in grado di fare opinione. Anche quando scrive un falso. In breve la notizia non vera ha fatto il giro del mondo, ed è arrivata persino alla Casa Bianca, come ha scritto The Obama Diary e come riportato dal Corriere della Sera che citava anche il Napolista.
Ieri il Napolista ha deciso di scrivere un testo in inglese appunto per replicare. E su Twitter ci siamo scontrati col muro della Eltahawy. Che in qualche modo ammette di aver scritto un falso, si trincera dicendo di aver successivamente pubblicato anche i tweet di smentita. Ma non vuole chiedere scusa. “Non potete negare che a Napoli esista un problema razzismo”. Da una che è considerata una leader della dissidenza ci si aspetterebbe di più. Non certo un comportamento tipico di chi non vuol vedere scalfita la propria immagine e la propria posizione di potere, sia pure solo dal punto di vista mediatico. Ma tant’è. A questo punto solo un intervento diretto di Balotelli potrebbe chiarire la vicenda, anche se ormai la frittata è fatta.