ilNapolista

Le metafore di Benitez ci ricordano Troisi e Neruda. Che differenza col provincialismo di Mazzarri

Che differenza nell’approccio con la comunicazione, e più in generale nel rapporto con gli altri, tra Benitez e Mazzarri. Il toscano dopo la sconfitta con il Napoli non ha trovato di meglio che vomitare tonnellate di veleno sull’arbitro pur di trovare una giustificazione. Per di più in relazione ad un incontro nel quale tra rigori sbagliati, traverse ed occasionissime il Napoli poteva dare dieci goal alla sua Inter. Non una parola per rendere merito ai suoi avversari. Nulla di nulla. Io, io, io….il monologo monocorde e monomaniaco del tecnico toscano. Che sarà pure un ottimo allenatore ma non è certamente una persona modesta.
Ascoltando invece il suo commento alla fortunosa vittoria nel derby si è avuta la sensazione che tutto fosse nato dal suo intervento taumaturgico avvenuto nello spogliatoio tra primo e secondo tempo. Io, io, io …
A proposito infine dei suoi trascorsi qui da noi l’unica cosa che mi è sembrato abbia sottolineato è che la gente sa bene quanto LUI ha fatto!!!! Io, io, …
Insomma piagnone, autoreferenziale e quindi in fondo provinciale come sempre.
Altra musica con Benitez. Che commentando il flop (perché di un flop si é trattato) di Cagliari non ha accampato scuse. L’arbitro, il goal annullato… Si è soltanto riferito a dati oggettivi. Per esempio ha ammesso che la squadra era lenta, senza capacità di velocizzare il palleggio. Anche, ma non soltanto, per la condizione del terreno di gioco.
Non ha evitato il tema della necessità di rinforzi. Ed ha escluso tassativamente che la squadra possa rinunciare al campionato per concentrarsi soltanto sulla coppa europea.
Ma più delle cose che dice conta il tono con il quale le dice. Un misto di levità, ironia ed autoironia segni inconfondibili di grande intelligenza. Non soltanto calcistica.
Molto intricante l’uso della metafora (similitudine, allegoria?) nel linguaggio di Benitez. Pensate al raccontino su madre, padre, figlio ed asinello. O all’accostamento del campionato ad una maratona.
Ricordate Troisi nel Postino di Neruda?

Neruda: “La metafora…come dirti…è quando parli di una cosa paragonandola a un’altra…per esempio quando dici <> che cosa vuol dire?”
Troisi: “Che…che sta piovendo?
Neruda: “Sì, bravo. Questa è una metafora.”
Troisi: “Allora è semplice…ebbè perché ci ha questo nome così complicato?”
Neruda: “Gli uomini non hanno niente a che vedere con la semplicità o la complessità delle cose.”

Troisi: “A me mi piaceva pure quando avete detto…<>, perché è una cosa che pure a me mi succede però non lo sapevo dire…E quando l’ho letto m’è piaciuto molto.”
Guido Trombetti

ilnapolista © riproduzione riservata