“Pronto?”
“Sì. Chi parla?”
“Illustrissimo presidente Moratti, son io, son l’allenatore”.
“Oh, Mourinho, come sta?”.
“No, ma’hé Mourinho, mia ‘uida somma e luminiscente, son io, l’allenatore preferito”.
“Ah. Leonardo, salve, mi scusi”.
“No, presidente, son io, son l’ultimo”.
“Prandelli?”.
“Son io, son Walter”.
“Oh, WM, mi perdoni, ero sovrappensiero, stavo lucidando il nostro tavolino”.
“‘he tavolino?”
“Quello con cui abbiamo vinto il nostro scudetto. Lo scudetto a tavolino”.
“Mio spiritosissimo e ilare presidente, con lei è sempre un piacere parlare di calcio. Per questo la chiamo”.
“Mi dica, WM, mi dica”.
“La ‘hiamo per via degli ingaggi”.
“Vuole un adeguamento? Glielo porto subito a sei, sette milioni l’anno”.
“No, non dicevo mi’ha per me. Ha letto la ‘Hazzetta stamane?”.
“Certo, come sempre”.
“Ha visto le pagine con la ‘lassifi’ha degli ingaggi?”.
“Certo, sì”.
“Mio veneratissimo presidente, ‘hom’è possibile che escan certe ‘ose sui giornali?”.
“WM, che c’è di strano? I contratti sono depositati in Lega, i giornalisti fanno il loro lavoro”.
“Ma ‘un si può far sapere a tutto il mondo quel ‘he noi si guadagna, via”.
“Siamo terzi, WM”.
“Eh”.
“Dietro Juve e Milan, ci siamo noi. L’Inter”.
“Eh”.
“E dunque?”.
“E dunque, mio candidissimo presidente, bisogna tagliare subito questi ingaggi”.
“Tagliarli?”.
“Subito. Ora. Noi posiamo il telefono e lei li taglia”.
“WM, cosa dice? E’ alla Pinetina adesso?”.
“Sì, son qui”.
“Ecco, allora si metta all’ombra”.
“Santissimo presidente, son serio. E’ urgente. Noi ‘un si può esser terzi. Se lei tagliasse solo di due milioni…”.
“Che succede tagliando due milioni?”.
“Succede ‘he noi si finisce quarti, dietro la Roma”.
“WM, mi sfugge il ragionamento”.
“Mio glorioso presidente, non le di’o se poi lei facesse uno sforzo. Ne tagli ventuno, via”.
“Ventuno milioni di stipendi da tagliare?”.
“Sì”.
“Io apprezzo il suo attaccamento all’azienda, la sua mentalità da manager, all’inglese, la sua attenzione ai costi, la sua propensione al contenimento delle spese, ma…”.
“Mio ra’uardevole presidente, in questo modo noi si scivola anche dietro il Napoli. Quinti. Ecco, quinti noi si sta bene”.
“WM, continuo a non capire”.
“Presidente, la pre’o non mi esponga. Ho paura”.
“Ma paura di che, WM?”.
“Io lo so ‘ome va a finire. Io domeni’a dopo la partita son in tv e a Sky mi tiran fuori quel giornale”.
“E allora?”.
“E allora no, mio eminentissimo presidente. Io lo so ‘ome farà ‘uel Massimo Mauro ‘he non vede l’ora di rompermi i ‘oglioni”.
“WM, mi diventa anche scurrile, adesso”.
“Quello lì mi verrà a dire ‘he ora l’Inter deve arrivare terza. Mi ‘apisce?”.
“Aaaaah, ora comprendo”.
“Si’home negli anni passati gli ho ripetuto appena possibile la storiella ‘he la ‘lassifi’a rispetta ‘uella del monte ingaggi, ‘he noi a Napoli si era fatta una ‘osa enorme arrivando se’ondi con il settimo budget della serie A, adesso ‘uello lì mi tira fuori il giornale”.
“E le dirà che l’Inter, terza nel monte ingaggi, deve finire almeno terza”.
“Eh, già”.
“Capisco. ma io come posso aiutarla?”.
“Tagli lo stipendio a I’ardi e Belfoldil”.
“Ai ragazzi?”.
“Son giovani, mio onoratissimo presidente, non possiamo viziarli dandogli già in tasca un milione di euro. ‘he ne sappiamo noi ‘ome li spendon loro i soldi?”.
“Via, WM, cos’è un milione. Li spenderanno come li spendono i ventenni”.
“Si ‘ompran la bella ma’hina, la Ferrari”.
“Non vorrà mica che vengano ad Appiano come dei pezzenti in Bmw?”
“Mio degnissimo presidente, mi’a possiam dare un milione a cento a uno ‘he non farò gio’are mai ‘home Rolando?”.
“WM, mi ascolti. Lei sa quanto guadagnano Torosidis alla Roma e Gastaldello alla Sampdoria?”.
“Aspetti che ‘ontrollo sulla ‘Hazzetta… Torosidis, Torosidis… Un milione”.
“Ecco. Un milione. Nessuno all’Inter può guadagnare meno di Torosidis e Gastaldello”.
“Mio nobile presidente, veramente Taider ne guadagna 700mila…”.
“Ha fatto bene a segnalarmelo. Branca mi sentirà”.
“Presidente, mi salvi da Massimo Mauro e dagli sfottò dei napoletani, di De Laurentiis, la pre’o. L’ha sentita la domanda sulla Champions l’altra domeni’a?”.
“No, quale?”.
“Walter – mi ha fatto ‘uello lì dallo studio – tu dicevi sempre ‘he la Champions toglie punti, quest’anno ‘un ce l’hai e ‘uindi puoi puntare allo scudetto. ‘he insolente, ‘uel Mauro…”.
“Ha ragione, lei lo diceva, lo ricordo anch’io”.
“Sì, ehm… lo dicevo… in realtà… gli allenamenti…”.
“Gli allenamenti?”.
“Gli allenamenti del mer’oledì e del giovedì son proprio i più duri. I ra’azzi gio’ano alla morte per ‘onquistarsi il posto in squadra, si entra duro, ci si fa male, ‘hi gio’a la Champions invece ha la fortuna di ‘un farli ‘uegli allenamenti lì, son avvantaggiati”.
“Ah, ecco”.
“Eh, sì, mio irraggiungibile presidenti, e poi gli spostamenti…”.
“Gli spostamenti?”.
“‘hi fa la Champions viaggia in aereo, si sposta ‘on ‘omodità, invece i miei ra’azzi in ma’hina tutta la settimana avanti e indietro da Milano ad Appiano, freno, frizione, freno, frizione, i tendini si infiammano, mi ‘reda presidente”.
“La credo, Mazzarri, la credo, ma non si preoccupi, io non glielo chiedo lo scudetto”.
“Grazie, santissimo presidente, grazie”.
“Non le chiedo neppure di arrivare terzo, stia tranquillo”.
“Grazie, grazie, mio presidente esorbitante, lei è davvero un galantuomo, lei è un sovrano immenso, liberale, infinito, celeste”.
“Stia sereno”.
“Se però le riuscisse… basterebbe mezzo milione in meno ‘ua e là.. I’ardi, Belfodil, ‘uel Pereira pure, ‘uel ‘Hovacic”.
“Ho capito, ho capito. Limiamo qualcosa sui guadagni dei ragazzi”.
“Ecco. Lo di’o perché ‘osì li si fa crescer meglio”.
“D’accordo, stia bene, WM”.
“Arrivederla, immortale presidente. Ma ‘he di’o immortale. Immortalissimo”.
Tù-tù, tù-tù (suono di telefono agganciato)
Tiritì- tiritì-tiritì (numeri di telefono che si compongono)
“Pronto, Aurelio. Ciao, Aurelio, sono Massimo, Massimo Moratti. Questa te la devo raccontare, siediti che ti faccio fare due risate”.
Il Ciuccio
Intercettazioni / Mazzarri chiama Moratti: «Presidente, ’un possiamo diminuire il monte ingaggi?»
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