Sono molti (15 del Napoli, 8 dell’Arsenal) i reduci della scampagnata azzurra a Londra dei primi di agosto per l’Emirates Cup: 2-2 con i “gunners”, doppio vantaggio con Insigne e Pandev, rimonta londinese nella ripresa con Giroud e Koscielny. Benitez presentava il suo primo Napoli “internazionale”. Reina parò un rigore di Podolski, Higuain giocò nel secondo tempo. Adesso si gioca “sul serio” con le due squadre in testa nel girone F della Champions.
Le novità sono due. Ozil, l’asso del Real Madrid che svaria a tutto campo, è appena giunto nella squadra di Wenger portandone alle stelle la qualità tecnica e l’organizzazione del gioco. L’altra novità è che in breve tempo il Napoli ha preso a giocare come vuole Benitez cercando di imporre il suo gioco con un giro-palla puntuale, il pressing alto e le verticalizzazioni improvvise (sin prisa pero con pause finali).
La condizione fisica delle due squadre (qualche ombra nel Napoli) sarà decisiva per l’andamento del match. Il Napoli cerca conferme alla solidità difensiva e deve scacciare il calo puntuale nel finale di gara. L’Arsenal va a mille. Dopo avere perduto (in casa) il primo match di Premier ha infilato sette successi consecutivi (4 gol di Giroud, 5 del centrocampista Ramsey) vincendo a Marsiglia (2-1) nel debutto in Champions. Gioco veloce e gioventù (età media 26 anni) sono le armi che Arséne Lupin Wenger, 53 anni, francese di Strasburgo, da 17 anni sulla panchina dell’Arsenal, affina anno per anno, scoprendo talenti. Non vince la Premier da quasi dieci anni, ma si piazza sempre nei primi quattro posti giocando i tornei europei e perdendoli sempre sul traguardo finale. L’Arsenal (5 vittorie, una sconfitta) guida la Premier con due punti di vantaggio su Liverpool e Tottenham.
Davanti alla difesa a quattro (torri centrali Mertesacker 1,98 e Koscielny 1,86; un colosso il portiere polacco Szczesny 1,95) giocano un mediano di lotta, l’ex milanista Flamini (destinato ad Hamsik?), e uno di governo, il gallese Ramsey, 23 anni, eccellente realizzatore. Ozil (24 anni, si dice di una passione per Aida Yespica, 31) pilota la squadra fra il 18enne tedesco Gnabry a destra, ala veloce, ultima “scoperta” di Wenger, e il nuovo talento inglese Wilshere, 21 anni, a sinistra. Unica punta il francese Giroud, un corazziere del gol (1,92). Un misto di esperienza e gioventù, forza atletica e agilità di gioco.
In altri tempi, ci saremmo preoccupati come fermare l’Arsenal, chi marcare e con chi, pronti a retrocedere per colpire di rimessa. Il Napoli di Benitez è fatto di tutt’altra pasta. Accetterà la sfida a viso aperto, ma indubbiamente il leone Behrami dovrà “mangiarsi” Ozil che corre, imposta, costruisce, rifinisce, batte i corner e i calci piazzati. Fermare il “cervello” dell’Arsenal è forse un compito indispensabile, ma non è tutto. Gli inglesi, rapidi, determinati, convinti, sanno guizzare in ogni zona del campo, veloci sulle fasce, pronto il cross per la torre Giroud, ma anche le sponde all’indietro per gli inserimenti di Ramsey che ha molta dimestichezza col gol.
Si guarda alla serata di Higuain e Hamsik, i campioni azzurri che possono incidere sul risultato, mentre Wenger teme soprattutto Insigne. Il Napoli di Benitez ha un solo destino: gioca per vincere, ogni “italianità” tattica è bandita, però grande equilibrio e squadra corta per occupare tutti gli spazi, tenere vicini i reparti, palleggio “difensivo” e trampolino di lancio per colpire. Recupero palla e via, rapidi e precisi, verso il gol. Per Higuain sarà una bella lotta fra i corazzieri della difesa londinese.
Rafa non ha mai battuto l’Arsenal sul suo campo, ma ci sarà bene una prima volta. Il match richiede agli azzurri una difesa attenta e rapida, ben protetta sugli esterni. L’Arsenal attacca di corsa con scambi veloci, il classifico gioco inglese randellando il pallone a distanza però aggraziato dalla classe dei “gunners” con tocchi ravvicinati. Perdere le distanze e dare spazio significherebbe finire sulla graticola.
Il girone di Champions è forse il più duro di tutti. Sulla carta Borussia, Arsenal e Napoli si giocano i primi due posti per passare agli ottavi. Il Marsiglia completa il gruppo e il Napoli andrà a giocare in Francia (22 ottobre) dopo questa trasferta londinese, ricca di fascino e di speranze. L’Emirates Stadium sarà gonfio di passione azzurra (cinquemila tifosi). Il cuore non basterà, ci vorrà molta testa.
MIMMO CARRATELLI
ARSENAL-NAPOLI 2-2
(Londra, 2 agosto, per l’Emirates Cup).
NAPOLI (4-2-3-1): Reina; Mesto, Cannavaro, Britos (63’ Albiol), Armero; Behrami (85’ Dzemaili), Inler; Callejon (46’ Maggio), Hamsik (65’ Mertens), Insigne (77’ Dossena); Pandev (46’ Higuain).
ARSENAL (4-1-3-1): Fabianski; Jenkinson (56’ Sagna), Koscielny, Mertesacker, Gibbs; Ramsey (63’ Chamberlain), Wilshere; Podolski, Rosicky, Gnabry (56’ Walcott); Giroud.
RETI: 6’ Insigne, 28’ Pandev, 72’ Giroud, 87’ Koscielny.