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Cari ottimisti napolisti, mi spiegate perché questo sarebbe l’anno buono?

Gentili Ottimisti Napolisti, immaginate questa scena: siete in trattoria e ordinate un bel piatto di pasta. Ve lo portano e scoprite che i maccheroni sono ben al dente e il sugo è stato tirato al punto giusto. Però la porzione è scarsa, e poi manca una bella spolverata di parmigiano e anche un po’ di basilico fresco. Ma il cuoco s’irrigidisce: “Eh no, niente aggiunte, altrimenti non mi tornano i conti, c’ho il fair play finanziario…”.

Cari Ottimisti, che atteggiamento assumereste nei confronti dello chef Aurelio?

No, cerco di usare metafore pacate, ma non mi viene bene. Allora vado dritto al punto: Io non vi capisco neanche un po’. Dite che “questo è l’anno buono”. Ma perché dite così? In base a cosa? L’anno scorso siamo arrivati quinti. Si sperava in qualche rinforzo di qualità, invece nulla.

Scusate se ricomincio col tormentone, ma il mercato del Napoli è stato molto deludente. Anzi, è stato proprio una schifezza. Ci ritroviamo, come sempre, con una rosa ridotta e piena di scommesse azzardate: El Kaddouri, Gamberini, Fernandez, Britos, Donadel, Mesto, Vargas…  Da anni invochiamo una squadra completa, invece i “doppi ruoli” restano chimere, e a nulla vale l’artificio dialettico del “Numericamente siamo a posto così, non servono troppi giocatori”. Sono stupidaggini, perchè poi, da tre anni a questa parte, spompata da un’infinità di partite, la squadra si ammoscia nel finale di stagione e butta via occasioni uniche.

Ora proviamo a tornare con la mente a tre mesi fa: nessuno pensava ad acquisti eclatanti. Alla favola dei top players era difficile credere, però era lecito aspettarsi interventi decisi per completare ed arricchire la rosa. Invece no.

Per esempio: la difesa nella scorsa stagione è apparsa fiaccata dal peso degli anni. Perfino De Sanctis faceva tremare. Era necessaria una rivitalizzazione, invece è arrivato solo Gamberini, 31enne centrale di buon passato (e nebuloso presente), preso per giocare a destra. Cari Ottimisti, si può essere dubbiosi? Oppure credete che Uvini sia il nuovo Nesta?

A centrocampo speravamo di avere una scelta maggiore, invece si è deciso di sostituire Gargano con Behrami. E basta. Per il resto, c’è Donadel, perché Mazzarri ha detto che “parte alla pari con gli altri”. Sì, non c’è dubbio, partirà assieme agli altri ma corre il rischio di restare staccato alla prima salita. Così ci ritroveremo, come al solito, con tre soli centrocampisti per due ruoli. Come si fa a puntare su un giocatore reduce da un anno di infortuni misteriosi? Cari Ottimisti, siete ciechi? Non vedete che è la stessa storia di due anni fa, quando Blasi a inizio campionato partiva “assieme agli altri” e poi finì dimenticato in tribuna? E l’anno scorso fu la stessa cosa con Lucarelli (“Noi crediamo in Lucarelli”).  Quest’anno potrebbe toccare a Donadel. Io spero di no, ai tempi della Fiorentina era un gregario di buon rendimento, ma l’incertezza sulle sue condizioni oscura ogni altra valutazione.

Eppure, a proposito di mestieranti, il mercato offriva molte soluzioni Low Cost, come Biondini, Palombo, Migliaccio… Almeno questi sono sani. Ma no, è inutile, “noi crediamo in Donadel”.

Sugli esterni, diciamolo brutalmente, si è consumata una farsa. Il Napoli offre cinque milioni per Balzaretti, ma quello fa “la scelta di vita” e va a Roma. Poi Bigon offre quasi 10 milioni per Alvaro Pereira, ma sono troppo pochi e quello va all’Inter. A quel punto con due soldi si prende Mesto. E allora quelle offerte erano finte? In tutto il mondo non c’è un esterno da 9 milioni? No, per carità, voi siete Gli Ottimisti, qui c’è un progetto e un grigio trentenne come Mesto ne fa parte… E’ così, no?

In attacco non ci voleva Italo Allodi per capire cosa fare: hai una sola prima punta e tre seconde punte. Come ti muovi? Dai, è semplice: cedi in prestito una delle seconde punte e prendi un attaccante di peso che possa far rifiatare Cavani. No, troppo facile, noi ci teniamo sia Insigne che Vargas, perché il cileno “può fare anche il centravanti di movimento alla Pato”. Mah… Poi leggi che Gilardino è andato al Bologna per quattro spiccioli e qualche domanda te la fai per forza. Oppure è vietato porsi interrogativi, Ottimisti che non siete altro?

Direte: “Ci sono pochi soldi”. Sì, ma non avevamo il Tesoretto Della Champions? Che fine ha fatto? E i soldi della cessione del Pocho? Non eravamo una delle pochissime società in grado di investire una somma decorosa sul mercato?

Aurelio a un certo punto ha detto: “Prenderemo 4-5 giovani e li daremo in prestito”. Ne sono arrivati solo due e sono rimasti a Napoli. E’ normale avere un presidente che spara promesse a casaccio? Dobbiamo applaudirlo?

Insomma, cari Ottimisti Napolisti, spiegatemi perché questo “è l’anno buono”. Perché le altre si sono indebolite? Può darsi, ma noi di certo non ci siamo rinforzati. Siamo quasi gli stessi dell’anno scorso, con una difesa sempre più vecchia, un centrocampo risicato, un attacco da scoprire. Io vado in freva, perché – per restare ai nomi che sono girati – sarebbe bastato prendere giocatori come Ogbonna, Poli, Balzaretti e Gilardino per pensare in grande. Non dico per forza questi quattro, ma insomma, giocatori di questo livello. Sì, le trattative sono difficili, diversi giocatori ci hanno detto no, alcune società hanno sparato prezzi assurdi, però non ditemi che non si poteva fare di meglio. Anzi, viste le aspettative e le premesse, era difficile fare peggio…

Ciò detto, il mercato è finito e il campionato è appena iniziato. Il Napoli ha ancora tanti giocatori bravi. Voltiamo pagina. Voi Ottimisti e noi pessimisti, in nome della passione comune, potremmo anche firmare la tregua. Almeno fino a gennaio.

Giulio Spadetta

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