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Si sposerà il 10 maggio. Indovinate perché?

Prima partita di campionato alle 15. Domenica alle 15. In contemporanea con altre partite. La luce del sole. Il panino al ragù o con la variante della parmigiana. Qualcuno apre vaschette d’alluminio con pasta al forno. Una domenica azzurra dal retrogusto nostalgico. La aspettavamo un po’ tutti. L’ultima risale a troppo tempo fa e ci piace arrivare all’una allo stadio con ancora i postumi del sabato sera e il cazzeggio della domenica mattina. Finalmente si può anche cantare alla propria ragazza perché la domenica la lasciamo sola, senza dover dire una bugia.

La aspettavamo un po’ tutti. O almeno, quasi tutti.

Sicuramente non chi lavora in un centro scommesse ed è inchiodato dall’altra parte della città fino a mezz’ora prima del fischio dell’arbitro. Fa il pazzo pur di arrivare in tempo. Per fortuna ha lo scooter. Per fortuna è l’unico a muoversi a quell’ora. Per fortuna gli altri sono tutti o allo stadio o davanti alla tv tra una frittura mista e una salsiccia con i friarielli. E per fortuna quelli del suo gruppo hanno avuto pietà di lui e sono riusciti a conservargli con le unghie e con i denti un posticino al solito settore. Quando arriva, deve farsi largo tra gambe incrociate di gente seduta sugli scalini, noi ci sbracciamo per farci vedere. Prende finalmente posto, pensando che questa volta c’è mancato poco così e che adesso può rilassarsi , riprendere fiato, girarsi verso il campo e salutare il suo San Paolo.

Il pre-partita, ovviamente, dura poco, giusto il tempo di dirci che ha litigato con la cugina, solita del gruppo anche lei, perché li ha traditi per stare con il fidanzato. Juventino. Noi crediamo a stento a quelle parole, ma dalla sua faccia sconsolata e dai suoi occhi tristemente sinceri capiamo che è tutto vero.

Ha sempre qualcosa del Napoli addosso. Una giacca, una tuta, un cappello, uno scaldacollo. Sempre qualcosa. Stavolta ha la felpa con il marchio degli “Skomposti” e tutta una serie di cose che lo rivestono a strati. C’è un bel sole. Fa caldo. Molto caldo. “Sono venuto in scooter”, si giustifica. Mentre si toglie uno strato dopo l’altro, sudando. Ci avvisa che a Ponticelli pioveva. Forse vuole continuare a giustificarsi, ma stavolta siamo dispiaciuti per lui pensando alle corse che ha dovuto fare sotto la pioggia, con l’ansia di non arrivare all’unica partita di domenica alle 15 dall’inizio del campionato.

Lui che ha scelto come data del proprio matrimonio il 10 maggio di quest’anno. E non perché la chiesa sia occupata negli altri giorni. Non perché il 10 maggio sia un giovedì e appartenga ad una famiglia di salumieri. Non perché sia la data romantica del loro primo incontro. No, il 10 maggio è una data voluta. E avrebbe voluto dire il fatidico “SI” anche ad un’ora precisa: le 17:47, ma questo non è stato possibile. Con suo grande rammarico. Meno per la sposa, seppur assecondi volentieri questa bella malattia.

Ora attende una sola cosa. La finale contro i bianconeri. Mi ricordo che dopo la semifinale, l’ho guardato e gli ho detto: “Ma il 20 maggio stai in viaggio di nozze?!”. Ingenua io e incredulo lui per la domanda che gli avevo rivolto. “Lo faccio dopo!”

Che dire? Che la luna di miele sia indimenticabile, amico mio!

Deborah Divertito

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