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Due anni di pressioni di ultrà e bagarini per i biglietti in Europa

Le lunghe file ai botteghini del San Paolo, quelli sistemati dal lato di piazzale D’Annunzio. Le «pressioni» di bagarini e gruppi organizzati della tifoseria. Le cariche di alleggerimento della polizia. E la rabbia nelle denunce piovute sul tavolo della Questura dal 5 marzo, quel lunedì in cui sono stati messi in vendita (e si sono volatilizzati in due ore) i 2.700 tagliandi per il settore ospiti di Stamford Bridge, lo stadio del Chelsea, dove la squadra di Mazzarri ha giocato sette giorni fa.

Il caos biglietti per le partite internazionali è cominciato nella scorsa stagione, quando il Napoli ha partecipato all’Europa League. I primi problemi per una corretta gestione della vendita dei tagliandi in occasione delle due partite contro il Liverpool, quella giocata il 21 ottobre 2010 al San Paolo e quella disputata all’Anfield Road il 4 novembre. Arrivarono le prime denunce, più che altro verbali, da parte di tifosi che dopo aver fatto file ai botteghini per ore si vedevano scavalcati da gruppi ultrà. Paralizzato il quartiere Fuorigrotta, il questore Giuffrè intervenne per chiedere al Napoli di organizzare diversamente la vendita dei ticket per le partite più importanti di coppa e campionato.

All’inizio di questa stagione il club ha messo a punto la vendita on-line dei biglietti. È partita in ottobre, in via sperimentale, per un solo settore ed è stata poi allargata a tutte le aree del San Paolo. L’obiettivo della società di De Laurentiis era duplice: evitare le resse ai botteghini e soprattutto evitare che i ticket finissero al mercato nero, nelle mani dei bagarini che li rivendono a prezzi maggiorati. Ma ci sono stati problemi per l’acquisto dei biglietti via telematica sulla rete di Lottomatica, che intanto aveva provveduto a ritirare la concessione ad alcune alcuni punti-vendita: difficile collegarsi, puntuale il sovraccarico di richieste sulla linea. Per le trasferte a Manchester e Monaco di Baviera, tante difficoltà e disordini all’esterno del San Paolo, in particolare per il match contro il Bayern. Settemila tifosi in fila e 2.500 biglietti disponibili per il match del 2 novembre all’Allianz Arena. Novanta agenti impiegati davanti ai botteghini dello stadio di Fuorigrotta e un appello forte da parte del questore Merolla: «Bisogna vendere i biglietti on-line».

Dalla serata di domenica 4 marzo era cominciata la coda per acquistare i biglietti per Chelsea-Napoli. Vi sarebbero state prevaricazioni da parte di gruppi della tifoseria organizzata, che possono seguire gli azzurri soltanto nelle partite internazionali perché hanno rinunciato ad acquisire la «Tessera» obbligatoria in campionato (l’uso del documento verrà rivisto a partire dalla prossima stagione, come comunicato da Viminale e Federcalcio). Tensione ai cancelli, quei 2.700 biglietti spariti nello spazio di centoventi minuti e il server di Lottomatica in tilt. Da parte della Municipalità di Fuorigrotta è partito l’invito al Napoli a disciplinare meglio la vendita dei ticket per evitare che il quartiere si paralizzi, come è accaduto in quella mattinata per molte ore.

(tratto da Il Mattino)

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