ilNapolista

Da Hamrin a Manfredini, le triplette degli altri al San Paolo

Goleada che va, tripletta che viene. Gioie e dolori del calcio si cristallizzano nei gol fatti e subìti, oggi come ieri. Le tre reti cagliaritane segnate da Larrivey, inutili di fronte ai sei gol napoletani ma sottolineate in sede di statistica, solleticano la curiosità. Quante altre triplette subìte al san Paolo nel corso degli anni? L’interrogativo che è “sorto spontaneo” a Massimiliano Gallo è stimolante e spinge a riaprire il taccuino della memoria. I flash più rapidi a emergere danno luce all’anno 1960, mese di febbraio, per definizione “curto e amaro”. Napoli-Fiorentina finì quattro a zero per i gigliati e tre reti le segnò Kurt Hamrin, gran giocatore che univa classe,velocità,dribbling e fiuto del gol. Il mese di maggio del ’61 ispirò invece Omar Sivori, in maglia bianconera. Quattro a zero per la Juve e il cabezon firmò una tripletta. Il quarto gol fu opera di Giampiero Boniperti. Come si sa, sia Hamrin che Sivori vestirono in seguito la maglia azzurra. In quell’anno il Napoli deluse e amareggiò, finendo in serie B con Pivatelli e Gratton, campioni ormai in disarmo e quindi acquisti sbagliati. Nel 1963 un’altra tripletta la subimmo dal romanista Manfredini, detto “piedone” per la reale grandezza dei suoi piedi rispetto al corpo. Ma il Napoli non perse la partita, riuscendo a pareggiare per 3 a 3. Ora sul “taccuino” ecco i ricordi di Gallo. Il primo riguarda Giorgione Chinaglia che segnò tre volte in Napoli-Lazio dell’aprile ’74. I biancocelesti erano lanciati verso il loro scudetto ma il Napoli tenne testa con onore e rispose con due gol di Clerici e uno di Juliano. Partita memorabile. Il giorno dopo “Il Mattino” titolò a tutta pagina: «Napoli degno della Lazio». Per gli azzurri ci fu il terzo posto in classifica, a sette punti dai capitolini. Molti anni dopo arrivò la sconfitta col Milan caratterizzata dalla goleada di Van Basten, quattro gol. Il quinto lo segnò Eranio. Per il Napoli solo il gol della bandiera, siglato da Zola all’84esimo. I minuti fatali in cui Van Basten ci trafisse furono: 7′- -27′-69′-75′. Si potrebbero giocare ancora oggi al Lotto per una vendetta postuma, non si sa mai… Mimmo Liguoro

ilnapolista © riproduzione riservata