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Le battaglie per Sky pomeridiano ai tempi del posticipo

Quando la domenica pomeriggio non gioca il Napoli, mi tocca contendere lo scettro di re della foresta a qualche giovane leonessa che sistematicamente mi sfida per la conquista del telecomando. Ieri ho ceduto quasi subito, forse perché mi sentivo già abbastanza soddisfatto dalla sconfitta del Palermo. Anche se un poco mi era dispiaciuto per i cugini di regno, ma è sempre meglio tenerli alla larga. Durante il pranzo il fidanzato di mia figlia abbozzava qualche timido tentativo di spezzare il ritmo televisivo basato sui melensi programmi fotocopia di rai e mediaset per portarsi sul satellite e seguire diretta-spot, ma aggravava la situazione. Nel senso che facendo zapping si soffermava su un film sky con uno di quegli attori che tanto piacciono a mia moglie. Risultato: addio possibilità di seguire diretta-sport su un altro apparecchio tv, visto che la scheda sky, era ormai irrimediabilmente persa. Errori dovuti all’inesperienza, avrà modo e tempo per imparare.  Sicchè non mi restava che consolarmi con le varie portate del pranzo domenicale. Ragù, braciole, parmigiana e fritturina venivano abbondantemente innaffiate nei modi d’uso poi,, appurato che la Juve pareggiava a Siena, potevo tranquillamente godermi il meritato riposino pomeridiano. Visto che la scheda sky era sotto sequestro, mi ritiravo in camera da letto e mi sintonizzavo su “Quelli che il calcio…”, per essere almeno aggiornato dei risultati. Ma dopo un poco, poiché il programma mi è sembrato, se possibile, ancora più inguardabile dell’anno scorso, ma forse anche per un mezzo bicchiere di troppo, ho cominciato a pensare: “ ‘a Victoria Cabello, ma che stai a di’?”. E mi sono abbioccato.  In un barlume di lucidità mi è sembrato di sentire che la Juve si era portata in vantaggio a Siena, altra squadra insormontabile, dopo Parma. Un bel calendario ad-personam, non c’è che dire, per loro che durante la settimana, se non vogliono rischiare un travaso di bile, si possono sempre dedicare ad attività ludiche alternative non europee.  Durante “90’ Minuto” ho appreso con malcelata soddisfazione che Pellissier e Gilardino, nostri prossimi avversari, si erano infortunati: poverini! Speriamo si riprendano presto, possibilmente dopo la partita col Napoli. Ormai mancava poco all’ora x. Verso le otto un allegro vocìo annunciava l’arrivo di mio figlio con moglie e pargoli al seguito. I bambini erano muniti di bandiera azzurra d’ordinanza ed indossavano le maglie di Hamsik e Cavani e rincorrevano un pallone azzurro. “Cercate di non rompere niente” si raccomandava mia moglie, e oltre ai bambini, ho avuto l’impressione che si rivolgesse soprattutto al sottocritto.  Finalmente l’agonia finiva  ed iniziava la partita. Il Napoli sembrava contratto, subiva troppo, ed infatti il Milan si portava in vantaggio con Aquilani: “ A ddò sta Cannavaro?” “E’ gghiuto ‘a farfalle n’ata vota, ca ‘o pozzano accirere!”Vado di corsa a prendere lo sgabello, e per poco non mi perdo il pareggio. Mio figlio lancia in aria il filglio piccolo, mentre il grande mi si avvicina e mi fa: “Nonno anch’io!” Ho rischiato un serio infortunio muscolare per eseguire la manovra di lancio del nipote. Sul secondo gol, mi sono furbescamente impadronito del bambino piccolo, lasciando al padre l’incombenza di lanciare in aria il bambino più grande. Mentre mi godevo lo spettacolo, il piccolo mi fa: “Nonno cacca”. Poco male, se non fosse per il fatto che il piccolo, quando si appresta per i suoi bisognini, vuole imitare il fratello che si porta in bagno i fumetti da leggere. Piccolo particolare, non sapendo ancora leggere, indovinate chi preferisce che gli legga i giornaletti? Riesco a tenerlo buono fino alla fine del primo tempo, poi mi accingo a svolgere il mio compito di nonno premuroso con la lettura dei suoi fumetti preferiti durante la funzione infantil- defecatoria, che per quanto infantile, sempre puzzolente è. “Hai finito, a nonnino tuo?” Poi qualcuno mi viene in aiuto e posso raggiungere gli altri per il secondo tempo che stava per cominciare.  Che spettacolo le facce stravolte di Cassano e Nesta. Quando Pato accenna ad una reazione, innesca a sua volta una specie di reazione a catena in salotto: “Omm ‘e niente!” “’E murì, tu e ‘o gnoro tuoio!”  L’epiteto più benevolo è stato “Chino ‘e corna”. Al terzo gol di Matador, mi sono ritrovato in braccio di nuovo il nipote grande, ma chissà perché, l’ho lanciato in aria e mi sembrava leggerissimo. Naturalmente ho seguito tutte le trasmissioni fino a notte fonda, a cominciare dalle interviste agli allenatori. Allegri, chissà perché, mi sembrava meno allegro, mentre Mazzarri, affermava che non era soddisfatto della prestazione dei suoi, che devono ancora acquisire la  necessaria esperienza per fronteggiare squadre come il Milan, che, come aveva affermato Allegri in settimana, è zeppo di campioni del mondo e partecipa de 25 anni alla Champions. Mi è sembrato di cogliere un leggerissimo cazzeggiamento nelle parole del nostro allenatore, rivolto al rivale e compaesano livornese. La vendetta è un piatto che si serve freddo, a cominciare da Chievo, perché, se è vero che chi ama non dimentica, chi ci odia nun se po’ scurdà: concentriamoci, come diceva don Peppino Marotta, San Gennaro non dice mai di no.

Un caro saluto a tutti da

PASQUALE DI FENZO

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