Il calcio italiano coltiva il suo orticello, litiga, si divide, la Lega dichiara guerra alla Federazione ed è in difficoltà con l‘Associazione calciatori, la Lega stessa è un covo di veleni e di sospetti. Poi, quando esce in campo internazionale, il nostro calcio di furbetti e apprendisti stregoni mostra la sua debolezza, stramazza, è fuori dai vertici europei.
Volevamo scimmiottare il calcio olandese (Ajax), ora vorremmo copiare quello spagnolo (Barcellona) senza averne le strutture, la pazienza, l’impegno, la cultura necessaria. Il risultato è sovrano e i settori giovanili sono già impostati per il successo, non per la qualità del gioco. Abbiamo distrutto i ruoli del portiere e dei difensori che erano un vanto italiano. Continuiamo a importare stranieri ma di qualità media. In campionato c’è un livellamento in basso.
Quest’anno avremo un posto in meno per la Champions (prime due qualificate direttamente, la terza ai preliminari). Le “grandi” faticano a rinnovarsi e a potenziarsi. E’ in difficoltà l’Inter. La Juve fa e disfa da un anno all’altro. La “rivoluzione” della Roma cozzerà contro l’esigenza di fare subito risultati. Sono saltati già due allenatori prima che il campionato cominci. Le squadre in spolvero sono costrette a vendere per fare cassa (Eto’o, Pastore, Sanchez). Il campionato è cominciato con uno sciopero (il secondo della storia). Si naviga al buio.
Il Napoli mantiene la sua linea di gestione oculata e resta, in questi ultimi anni, una delle poche realtà positive del calcio italiano. Ma altre squadre “promettenti” devono fare passi indietro (Palermo, Udinese, Fiorentina). I migliori goleador italiani sono vecchi: Di Vaio 35 anni, Di Natale 34. L’ultima “stella” resta Cassano alla soglia dei trent’anni. I giovani non sono aiutati a crescere. L’Inter ha sbolognato Santon al Newcastle. Il giocatore emergente è il milanista Abate che ha già 25 anni (sei anni fa nel Napoli della ricostruzione). Il miglior portiere è ancora Buffon (33 anni). Non si vedono gli eredi di Rivera, Juliano, Bulgarelli, Corso, Baggio. A centrocampo abbiamo perso idee e fantasia. Resiste Pirlo che ha 32 anni. Nell’ultima classifica cannonieri otto stranieri nei primi 17 posti.
Mimmo Carratelli