Fare il gatto Dongiovanni può costare caro. Soprattutto se per conquistare la gattina da mettere incinta si ha la cattiva idea di infilarsi, ospite poco gradito, nella villa di Cavani, a Lucrino, dove la signora Maria Soledad tra meno di due mesi gli darà il figlio che i due non riuscirono ad avere quando erano a Palermo. Da troppo tempo quel micione dal pelo lungo del vicino di casa fa la sua puntuale irruzione giornaliera proprio nel giardinetto di casa del Matador e della sua famiglia. Lite dopo lite, il gatto in questione si è visto ridurre lo spazio di manovra, ma ‘il caso diplomatico’ è ormai esploso in tutta la sua ‘drammaticità felina’.
E rischia di far andar via da questo angolo incantato della zona flegrea il centravanti del Napoli. Che ha, per questo motivo, iniziato a cercare casa altrove. Sfrattato dal gattone insolente del vicino. Ma Cavani è pur sempre Cavani. La famiglia sudamericana incassa la solidarietà (quasi) sterminata dell’intero condominio (strapieno di tifosi azzurri) che si è mobilitato in cerca di una soluzione che salvi la presenza dell’uruguaiano e metta, inoltre, al riparo il gatto Dongiovanni da pericolose ripercussioni. Anche perchè, a quanto pare, persino al gatto della suocera di Cavani, tal Simplicio (in onore di Fabio, compagno di squadra ai tempi del Palermo), è stata inibita la presenza nella casa della coppia.
Eppure, nonostante un telone posizionato tre le due abitazioni confinanti, le porte chiuse, alla prima occasione il gattone sfugge di casa in cerca di amicizia e piomba puntualmente lì, in casa dell’uruguaiano e famiglia. Per sua grande sfortuna (del gatto, s’intende) i blitz alla signora Cavani non piacciono per nulla e non fanno neppure ridere. ‘Donna gravida, lontano dai gatti’. Perchè i gatti, si dice, fanno nascere bambini malformati. Questi precetti sarebbero la conseguenza di una malattia, la toxoplasmosi, che trasmessa dal gatto alla donna in gravidanza può causarle un aborto o provocare danni, soprattutto cerebrali, al nascituro. I padroni del micio, nonostante l’impegno, proprio non riescono a fermare le sue scorribande. Tant’è.
Le disgrazie, come diceva Eduardo, non si fanno mai precedere da un telegramma: il micione ha messo a segno la sua ultima bravata proprio l’altro giorno e adesso, giocoforza, il Matador si è messo in cerca di una nuova abitazione. Perchè, mettetevi nei panni di don Edinson che torna a casa, magari dopo la figuraccia con il Chievo, e si ritrova la sua consorte a sbraitare per il gatto del vicino. Nemmeno fosse un ragioniere o un impiegato e non il calciatore capocannoniere della serie A. Da Pozzuoli e dalla zona flegrea non si vuole, però allontanare: gatto a parte, la gente del posto gli garantisce la riservatezza e la privacy dovuta al meritato riposo del campione. Uno striscione sulla strada principale di Lucrino e niente altro. Ma ora a Cavani non resta che scegliere: o sopportare il gatto o farsi sfrattare da lui.
Pino Taormina (IlMattino).