Prepariamoci ad un inizio di stagione molto caldo. Già l’estate ha riservato tanti episodi preoccupanti. Scontri a Pescara, a Viterbo, addirittura tra Cagliari e Bastia, due squadre che non si conoscono e non si frequentano; esponenti di due regioni, Sardegna e Corsica, tra le quali ci sono ottimi rapporti. Il giro di vite voluto dal Viminale sta esasperando i toni. Bene hanno fatto all’Osservatorio a fare marcia indietro di fronte ai tifosi napoletani vittime di una vera e propria discriminazione. La soluzione trovata sarebbe stata peggiore del male perché avrebbe allontanato anche le cosiddette persone perbene da un provvedimento già di per sé inutile. Posto che l’abbonamento sarebbe potuto essere con fotografia e rilasciato ovviamente dopo i controlli necessari, per le trasferte non bastava il biglietto nominativo e un database di schedati? L’impressione è che siamo in piena emergenza e non si vuole ammettere l’impossibilità di poter intervenire negli stadi, l’impossibilità di poter fare un filtro decente all’esterno degli stadi, l’impossibilità di poter far partire una seria politica di impiantistica ferma come siamo ai litigi per le cubature da aumentare e diminuire in base a semplici speculazioni edilizie. E allora vai con la tessera del tifoso calata dall’alto e non espressione vera di fidelizzazione. E allora prepariamoci ad un’estate molto calda. Bergamo è stata soltanto la prima deflagrazione. Per tornare a vedere le famiglie negli stadi, ho l’impressione che passeremo attraverso il deserto di impianti sempre più vuoti, partite sempre più virtuali e scontri, tanti scontri.
Quanti scontri e ancora dobbiamo iniziare
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