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La strana partita di Sconcerti: «Napoli stanco e in contropiede»

L’editorialista del Corsera ripropone il tema dello scarso turnover (su cui i numeri non concordano) e racconta una squadra che ha vinto giocando soprattutto di rimessa.

La strana partita di Sconcerti: «Napoli stanco e in contropiede»

Cose vere, cose non vere/1

Mario Sconcerti scrive di Roma-Napoli, sul Corriere della Sera. Argomenta, analizza, critica. È il suo mestiere, l’ha sempre fatto con una certa autorità. Solo che, come dire, il fatto che sia Sconcerti a scrivere non vuol dire che venga fuori la verità assoluta. O che le sue parole non si possano contraddire in qualche modo, o che magari non siamo d’accordo.

Ecco, questa volta non siamo d’accordo. Su un primo punto fondamentale, che è quello del Napoli che gioca in contropiede. Un’entità tattico-calcistica che, sinceramente, ha visto solo lui all’Olimpico: «Igioco del Napoli si è dato una chance in più, da qualche partita cerca il contropiede, non solo un piccolo gioco rapido. Il Napoli è ideale per il contropiede perché è una variazione sul tema. Si gioca ripartendo quando si hanno meno qualità tecniche, quando si è
inferiori. I contropiedi del Napoli sono perfetti perché sono giocati dai migliori, ogni passaggio
è quello giusto. Non c’è approssimazione. Questo perché ci sono centrocampisti veloci come Hamsik e Rog, ma soprattutto attaccanti diversi come Insigne e Mertens. Oggi Insigne è il miglior fantasista in Italia, ha acquistato continuità, ha perso quella galanteria nel gioco che lo portava prima di tutto a voler piacere agli altri. Roma e Napoli sono i migliori secondi augurabili».

Cose vere, cose non vere/2

Sconcerti racconta anche situazioni veritiere, purtroppo: tipo che il risultato dell’Olimpico è il migliore per la Juventus, che le sconfitte di Napoli e Roma sono troppe per due squadre che ambiscono alla perfezione. Tutto giusto.

Meno giusta, però, la parte sulla stanchezza, sul turnover, su Sarri che rifugge il turnover: «Le inseguitrici mi sembrano entrambe stanche, hanno giocato troppo e quasi soltanto con gli stessi
uomini. Infatti anche Sarri, sempre molto conservativo, adesso ha imparato a cambiare. Con questo respiro corto si entra nella fase più faticosa della stagione. Il Napoli ha il Real Madrid, la Roma il Lione, tutti rilanciano come fosse una moda, non una necessità. E non si accorgono che nel silenzio perdono distanza non solo dalla Juve ma da loro stesse. A Roma e Napoli mancano due-tre giocatori importanti, soprattutto alla Roma. Il Napoli li ha, ma bisogna convincere Sarri a usarli».

Tante forzature messe insieme. Tante esagerazioni. Non lo diciamo noi perché Sconcerti non ci piace, lo dicono i numeri. Che potete leggere qui. O qui, magari, con tanto di confronto con Spalletti, Pioli e Allegri. Solo il tecnico della Juventus ruota gli uomini più di Sarri. Al quale mancava il solo Rog. Ecco, ora non gli manca più. E possiamo pure concordare sulla stanchezza, se non fosse che all’85esimo – prima del palo di Salah, per dire – la partita era bella che chiusa. Dopo un vero dominio, altro che contropiede.

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