
El País ricorda Pasolini: «Sono rimasto fermo all’idealismo del liceo, quando giocare con un pallone era la cosa più bella del mondo»
Per Pasolini il calcio era era l’ultima liturgia capace di unire gli italiani, un atto di intelligenza collettiva: una coreografia in cui il popolo, senza saperlo, scriveva la propria epica


















