Napoli, il lavoro di Conte sui colpi di testa (Corrmezz)

Conte sta insistendo sul tempismo, sull’attenzione, dettagli fondamentali senza i centimetri di Buongiorno e Juan Jesus. Neres arma a gara in corso

Napoli Conte

Dc Napoli 11/05/2025 - campionato di calcio serie A / Napoli-Genoa / foto Domenico Cippitelli/Image Sport nella foto: gol Johan Vasquez

Napoli, il lavoro di Conte sui colpi di testa (Corrmezz)

Il Corriere del Mezzogiorno, con Ciro Troise, racconta il lavoro di Antonio Conte col Napoli in vista della trasferta di Parma e dopo il 2-2 col Genoa: partita in cui gli azzurri hanno subito due gol su colpo di testa.

Scrive il Corriere del Mezzogiorno:

Bonny che domenica partirà dal primo minuto nel nuovo vestito di Chivu: un 3-5-2 differente dall’identità tattica che aveva costruito Pecchia. È partito dalla fase difensiva, ha chiuso quattro delle undici gare con la porta inviolata, il Parma con lui in panchina ha subito 11 gol in undici partite. Ha costruito una squadra un po’ più accorta che fa meno pressing alto, sceglie la linea della densità per imbrigliare gli avversari spegnendo le loro fonti di gioco, poi quando recupera palla cerca la soluzione diretta per Pellegrino che fa salire la squadra.

A Castel Volturno l’attenzione è alta anche sul gioco aereo. Conte sta insistendo sul tempismo, sull’attenzione, quei dettagli che possono essere fondamentali visto il gap di centimetri determinato dagli infortuni di Buongiorno e Juan Jesus. Conte conosce le ansie dei finali di campionato, lavora su tutti gli aspetti: serenità, consapevolezza, conoscenza tattica, gestione della fatica come nel caso di McTominay. Neres è un’arma a gara in corso, può essere una soluzione in più per aprire la difesa avversaria che per tenere il Parma lontano dalla propria area di rigore in caso di vantaggio.

Ingiustificata la critica feroce a Conte. Nel calcio conta vincere. I tifosi del Barcellona non si sono divertiti (lettere al Napolista)

Caro direttore, apprezzo molto il maggiore spazio che dedicate ai lettori. Lo trovo un ulteriore “Plus” di questa strepitosa testata unica nel suo genere.

Vorrei esprimere il mio risentito disappunto al lettore Vincenzo Fusco. Una critica così “feroce” ad Antonio Conte la trovo assolutamente ingiustificata.

Conte non ha mai avuto grandi fuoriclasse nelle sue squadre. Ed ha vinto. Ma di cosa parliamo? Il tifoso è antropologicamente un predatore. Un predatore di emozioni. I gol, certo, sono importanti ma finalizzati alla conquista della preda: la vittoria! Bisogna vincere.

Ho contezza di tifosi del Barcellona che hanno vissuto notti di incubi dopo la partita contro l’Inter. Per divertirsi, dice bene Allegri, fai altro, non vai al campo. Al campo si va per affrontare una battaglia, per vincerla, per issare la bandiera della vittoria, la conquista della preda.

Onore al presidentissimo, imprenditore, certo, ma lodi ed adorazione a personaggi come Antonio Conte che incarnano l’anima più vera, più genuina del tifoso.

 

 

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