Lobotka oggi più che un lupo sembra un agnellino in mezzo al campo (Gazzetta)
Era il centrocampista quasi perfetto, l’uomo che dettava i ritmi della squadra. Oggi è generosamente pronto a correre, ma più per turare falle difensive

Mg Genova 16/09/2023 - campionato di calcio serie A / Genoa-Napoli / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Morten Frendrup-Stanislav Lobotka
Lobotka oggi più che un lupo sembra un agnellino in mezzo al campo (Gazzetta). Ne scrive Maurizio Nicita che analizza la stagione fin qui difficile del Napoli e degli interpreti che erano stati fondamentali per la conquista dello scudetto lo scorso anno con Luciano Spalletti.
Scrive la Gazzetta:
Il rendimento di diversi giocatori è calato e alla base c’è soprattutto un sistema di gioco che non funziona. La difesa incassa troppi gol e il simbolo del periodo no è Amir Rrahmani, un anno fa perfetto accanto a Kim, ora incerto e titubante anche per via di un atteggiamento di squadra meno aggressivo nel pressing, che alla fine condiziona ed espone maggiormente all’errore la terza linea. In mezzo al campo si fa fatica a riconoscere Lobotka, il centrocampista quasi perfetto, l’uomo che dettava i ritmi della squadra. Oggi “Lobo”, più che un lupo sembra un agnellino in mezzo al campo, generosamente pronto a correre, ma più per turare falle difensive che per attaccare gli avversari.
MODRIC È MODRIC IN QUALSIASI CONTESTO. LOBOTKA E ANGUISSA NO (NAPOLISTA)
La prova del 9 della tesi in discussione sono, per esempio, proprio Lobotka e Anguissa: due giocatori di notevole valore (ma non di primissimo valore: per intenderci, non sono, rispettivamente, Xavi o Rijkaard), i quali se in un’organizzazione di calcio di sistema (che tra l’altro presupponeva risalite del campo giocando, in prima costruzione, corto ed insieme ai “rinterzi” usati come sponde per liberarsi dal pressing) hanno fatto vedere cose eccelse, in un calcio presuntuosamente privo di queste caratteristiche sembrano due giocatori, prima ancora che normali, addirittura scarsi.
Insomma, per intenderci, Modric gioca e stupisce in qualsiasi tipo di contesto di gioco, Lobotka no, perché in grado di stupire solo all’interno di un meccanismo di gioco pre-organizzato e tipicizzato (come quello spallettiano).