Sacchi promuove il Milan di Napoli: “nel primo tempo potevano segnare quattro gol” (Gazzetta)

Nonostante abbia commesso l’errore di rimettere in partita gli avversari, non si è disunito e ha cercato di non andare al tappeto

Leao Milan sacchi Leao Juventus

Db Milano 22/10/2023 - campionato di calcio serie A / Milan-Juventus / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Rafael Leao

Sacchi promuove il Milan di Napoli: “nel primo tempo potevano segnare quattro gol”. Lo scrive sulla Gazzetta dello Sport.

Scrive Sacchi:

Contro il Napoli hanno giocato un ottimo primo tempo, durante il quale potevano segnare almeno tre o quattro gol. La
squadra di Garcia è stata messa in chiara difficoltà, gli attaccanti di Pioli sono stati particolarmente vivaci e disponibili anche nelle azioni di rientro. E poi ho visto, finalmente, una squadra compatta, attenta, dinamica. Questi sono segnali importanti che devono essere colti dall’allenatore, e Pioli certamente lo avrà fatto, e da tutto l’ambiente per creare quella situazione di entusiasmo, di positività e di ottimismo che sta alla base di ogni impresa.

Prosegue Sacchi:

Mi si obietterà che nella ripresa il Milan è calato, e questo è innegabile. Però, nonostante abbia commesso l’errore di rimettere in partita gli avversari, non si è disunito e ha cercato con le qualità tecniche e con la forza morale di non andare al tappeto. Non era scontato che reagisse in questa maniera dopo quello che era accaduto soprattutto in Champions a Parigi.

L’OMBRA DI IBRAHIMOVIC SUL MILAN (LIBERO)

Il Milan si sta rompendo? Forse. Di certo si rompono tanti suoi giocatori. Troppi, per reggere ai massimi livelli: in totale sono già 19 gli infortuni in stagione di cui ben 12 muscolari. Quattro di questi (Kalulu, Krunic, Loftus-Cheek, Sportiello) contano un tempo di recupero superiore ad un mese, più Chukwueze che resta un punto di domanda.

Pioli già fatica a sistemare tatticamente il Milan – la retroguardia non si impegna mai in copertura; il centrocampo è fragile anche perché Krunic, pupillo del mister, non è un regista; l’attacco, reduce da tre gol nelle ultime 5 gare, ha un Leao in astinenza dal 23 settembre (1-0 al Verona) -, difficile che possa migliorare istantaneamente anche la parte psicologica. In un simile contesto, Ibrahimovic non sembra più un valore aggiunto ma una gigante pezza per bloccare l’emorragia sul nascere. L’insistenza del club per il ritorno dello svedese suggerisce da un lato il pentimento della proprietà nel liberarsi di una figura come Maldini e, dall’altro, la difficoltà di Pioli a essere anche manager. Magari Ibra aiuterà, ma la condizione posta per il ritorno non è la più semplice da gestire: no a incarichi part-time o di rappresentanza, sì solo ad un impegno attivo e totalizzante. Un inserimento così aggressivo a stagione in corso sarebbe un azzardo. Davvero il Milan non riesce a cavarsela da solo?

Correlate