Il Napoli ha concesso venti tiri al Milan e quindici al Verona (Corrmezz)

Prima Garcia poteva dire che gli azzurri concedevano poco agli avversari, non è più vero. La squadra fatica a tenere le distanze

Napoli Natan De Laurentiis Calzona

Db Napoli 03/10/2023 - Champions League / Napoli-Real Madrid / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Natan Bernardo De Souza

Il Napoli ha un problema in difesa. È l’ultimo dei tanti bollettini di allarme che giungono da Castel Volturno. Giustamente ne scrive il Corriere del Mezzogiorno con Ciro Troise.

Nelle scorse settimane l’analisi di Garcia si soffermava sull’efficacia difensiva perché il Napoli concedeva pochi tiri agli avversari ma in percentuale prendeva troppi gol. Non si trattava di sfortuna, Meret in qualche occasione, come il gol di Brekalo in Napoli-Fiorentina poteva fare di più, ma l’analisi va fatta sull’atteggiamento in campo, sulla difficoltà nel tenere le distanze, la tendenza ad allungarsi e a concedere occasioni facili agli avversari. Il Napoli concedeva tiri in zona luce, cioè con lo spazio e il tempo necessari per vedere lo specchio della porta alzando la testa.

La storia si è ribaltata nelle ultime gare, la media dei tiri concessi è aumentata (9.7 a partita), anche quelli verso lo specchio.

Il Verona ha prodotto quindici tiri di cui nove in porta e sette dentro l’area di rigore, il Milan ha realizzato venti tiri, sei diretti nello specchio della porta di Meret e cinque sferrati dentro l’area di rigore. Le statistiche in Champions League fotografano ancora di più l’esposizione del Napoli agli attacchi degli avversari quando s’alza il livello della contesa. L’Union Berlino non è riuscita a rendersi pericolosa ma in tre gare il Napoli ha concesso quindici tiri, è ventiduesimo su trentadue squadre nella classifica delle conclusioni realizzate dagli avversari.

LA DIFESA DEL NAPOLI È INADEGUATA (BARBANO)

Il Napoli il possesso palla l’ha ormai perduto e non fa nulla per recuperarlo. Che vuol dire non avere strategie per uscire dal pressing avversario con geometrie, smarcamenti e tocchi di prima intenzione collaudati. Quelli di Spalletti, per intenderci. Questa incapacità ha un prezzo. Quello di subire l’offensiva degli avversari con una difesa inadeguata. Non solo per la condizione imbarazzante di Rrahmani, ma per l’incertezza tattica di Natan. S’è visto non solo sui due gol di Giroud, ma in molte altre occasioni, in cui la palla ha viaggiato pericolosamente davanti a Meret portando letteralmente a zonzo i due centrali azzurri.

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