Il Giornale scrive dei giochetti del calcio arabo pronto a prestare campioni a club di amici e parenti
Sono giochi che non hanno nulla di irregolare se non la spropositata possibilità economica degli arabi che potrebbe portare anche a cambiare i regolamenti con il «benestare» passivo dei vertici di Uefa e Fifa

Db Udine 29/07/2022 - amichevole / Udinese-Chelsea / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Ngolo Kante’
Il Giornale scrive oggi della Roshn Saudi League e torna sull’astioso tema del calcio arabo che, a suo di soldi, ha fatto razzia di campioni nei maggiori campionati europei. Una spesa che però non ha pagato come si voleva
Quattro o cinque fuoriclasse inseriti in formazioni che possono essere paragonate a quelle della nostra serie C, non hanno generato l’atteso cambio di marcia che aspettavano nelle terre sequestrate del deserto
Da qui, scrive il Giornale nasce l’idea di cambiare tattica e di rispedire alcuni campioni in Europa per “aiutare” club di proprietà di parenti o amici.
La notizia del giorno e il passaggio, a gennaio, del centrocampista portoghese Ruben Neves dall’Al Hilal al Newcastle per sostituire l’ex milanista Sandro Tonali, appiedato 8 mesi per scommesse
Essendo i due club di proprietà del medesimo fondi in pratica il calciatore sarà condiviso, il club arabo continuerà a pagargli lo stipendio e quello britannico non sfodera il monte ingaggi. E non sembra che questo sarà un caso isolato, prosegue il quotidiano. È il caso del Girona che attualmente guida LaLiga
Nel caso in cui il Girona dovesse trovarsi a gennaio ancora nella posizione di vertice del torneo spagnolo, ecco che il centrocampo, reparto che andrebbe ritoccato, si avvarrà delle prestazioni del «motorino» francese N’Golo Kantè, ingaggiato dall’Al Itthiad con un contratto da 23 milioni di dollari a stagione
In effetti anche in questo caso i due club hanno se non il medesimo proprietario comunque interessi e accordi economici comuni, basta pensare al caso del Psg che quest’estate aveva in esubero calciatori come Verratti e Draxler, difficili da piazzare, ed è stato aiutato dal monarca del Qatar Tamim Al Thani che ha agevolato il loro passaggio all’Al Arabi e all’Al Ahly, permettendo al club francese di ingaggiare Ko0lo Mani e Dembelè.
Sono giochetti che si svolgono, e purtroppo si svolgeranno, alla luce del sole. Non hanno all’apparenza nulla di irregolare, se non la spropositata liquidità degli emiri che di questo passo continueranno. dettar legge e magari, non è da escludere, cambiare anche i regolamenti con il «benestare» passivo dei vertici di Uefa e Fifa