Il flop dei giocatori del Napoli al Mondiale esalta il lavoro di Spalletti (Gazzetta)

Nessuno di loro ha brillato, anzi. E Zielinski ha ammesso: «Dobbiamo proporre più gioco, tenere il possesso e alzare il baricentro, come facciamo al Napoli»

Zielinski napoli spalletti

Poland's midfielder #20 Piotr Zielinski strikes the ball to score his team's first goal during the Qatar 2022 World Cup Group C football match between Poland and Saudi Arabia at the Education City Stadium in Al-Rayyan, west of Doha on November 26, 2022. (Photo by Kirill KUDRYAVTSEV / AFP)

I giocatori del Napoli impegnati al Mondiale in Qatar non hanno brillato. E’ la dimostrazione del fatto che si esprimono al meglio solo con Spalletti e compagni, ma non con le rispettive Nazionali, scrive la Gazzetta dello Sport. Una conferma del valore aggiunto del lavoro dell’allenatore nel mettere in evidenza le qualità dei suoi.

“Sì perché la rassegna in Qatar non ha certo regalato grandi soddisfazioni a Piotr Zielinski e agli altri quattro compagni di squadra al Napoli. Anzi ha dimostrato che mentre con Luciano Spalletti si esprimono in sincrono quasi perfetto insieme ai compagni, con rendimenti molto al di sopra della sufficienza, nelle rispettive nazionali faticano a trovare i ritmi giusti, per qualcuno anche con problemi di posizione in campo”.

Zielinski, l’unico dei “napoletani” ad aver segnato al Mondiale, ne è un esempio.

La sua posizione in campo, a volte troppo esterna e lontano dal gioco, ha creato problemi alla mezzala del Napoli,
suscitando polemiche anche in Polonia. Piotr ha evitato ogni discussione interna, ma una cosa l’ha detta, dopo la brutta sconfitta con l’Argentina: «Se vogliamo mettere in difficoltà i francesi dobbiamo proporre più gioco, tenere il possesso e alzare il baricentro, come facciamo al Napoli». Quasi a rimpiangere la mentalità e gli schemi portati da Spalletti, essenza del calcio che così diventa divertente per chi guarda e soprattutto per gli stessi protagonisti”.

Anche Lozano è rimasto isolato nel suo Messico. Mentre Anguissa “non ha giocato male, ma non è riuscito ad essere
leader come ormai gli capita con continuità in maglia azzurra“.

Idem per Kim Minjae e Mathias Olivera. La Gazzetta scrive:

Il terzino mancino senza riuscire a incidere con le sue percussioni in fascia anche perché la Celeste non ha mai trovato grandi soluzioni in attacco. In una difesa tutta di Kim il centrale del Napoli è stato meno uomo guida, complice anche un problema al polpaccio. E contro il Brasile ha chiuso proprio male”.

 

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