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Il Belgio sa di vecchio, una nazionale di perenni promesse mai mantenute (CorSport)

Il Marocco spiega alla generazione dei fenomeni, che viaggia oltre i trent’anni, che il tempo sta per scadere. Vuoto plastico

Il Belgio sa di vecchio, una nazionale di perenni promesse mai mantenute (CorSport)
Doha (Qatar) 27/11/2022 - Mondiali di calcio Qatar 2022 / Belgio-Marocco / foto Imago/Image Sport nella foto: Eden Hazard ONLY ITALY

Il Marocco ha battuto il Belgio firmando la seconda vittoria africana in Qatar (la prima di rilievo visto che prima aveva vinto solo il Senegal di Koulibaly contro il modesto Qatar). La squadra di Walid Regragui ha vinto 2-0. Il Belgio ne è uscito malissimo, al di là del risultato. Impietoso il giudizio sul Belgio del Corriere dello Sport. A stroncare De Bruyne e compagni ci pensa innanzitutto Alberto Polverosi:

“Ha vinto la prima partita contro il Canada immeritatamente, ha perso la seconda contro il Marocco meritatamente, questo è il Belgio nel Mondiale qatariota, una nazionale di perenni promesse mai mantenute”.

In un pezzo a firma di Antonio Giordano, invece, il quotidiano sportivo scrive:

“La Generazione dei Fenomeni dei De Bruyne e degli Hazard, dei Courtois e dei Lukaku, dei Witsel e dei Mertens, viaggia oltre i trent’anni o sta da quelle parti e in un’ora e mezza da incubo, il Marocco spiega ad ognuno di loro che il tempo sta per scadere. È un Mondiale sorprendente, e siamo appena all’inizio, è pieno di cose nuove, inaspettate, ma il Belgio invece sa di vecchio, di bambini cresciuti altrove – nei rispettivi club – eppure rimasti fondamentalmente fanciulli”.

Ancora peggio sull’ingresso in campo di Lukaku e De Ketelaere. Polverosi:

“Quando Martinez ha messo dentro per disperazione Lukaku e De Ketelaere si è capito che anche il ct aveva finito le idee: Romelu non giocava da tempo immemorabile per l’infortunio, quanto al giovane milanista nella prima parte della stagione era stato un fantasma e lo ha confermato in pieno contro il Marocco. Buoni e ottimi giocatori che non fanno una squadra”.

Sullo stesso tema e sugli stessi toni anche Antonio Giordano:

“Il Belgio rimane nel suo vuoto plastico, ci mette De Ketelaere, ci aggiunge nel finale la sagoma di Lukaku, scopre ch’è stato tutto inutile, perché intanto il Marocco – lasciandosi trascinare da Ziyech – ha sistemato la ceralacca sulla partita, forse su un’epoca ricca di niente, a pensarci bene”.

Di De Ketelaere scrive anche Andriano Ancona.

“Un quarto d’ora provando a stropicciare il risultato di una partita rognosa: niente da fare, il suo ingresso non si è staccato granché dagli incompiuti passaggi rossoneri”.

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