Il City sbaglia troppi rigori. Il Telegraph: «E’ sciatteria, sanno che tanto segnano lo stesso»
Da quando c'è Guardiola ne hanno sbagliati 25 su 80, più di tutte le squadre inglesi dal 2016. "Al City è quasi una tradizione"

Manchester (Inghilterra) 14/09/2022 - Champions League / Manchester City-Borussia Dortmund / foto Imago/Image Sport nella foto: Josep Guardiola ONLY ITALY
Il classico pelo nell’uovo: al Manchester City hanno un problema coi rigori, ne sbagliano un sacco. E il Telegraph si chiede perchè. Con quello sbagliato da Mahrez contro il Borussia Dortmund, il City ha sbagliato 25 rigori su 80 da quando c’è Pep Guardiola, “più di qualsiasi club inglese della massima serie dal 2016”. Come è possibile?
Il Telegraph ricorre ai numeri. Tanto per cominciare i rigori sbagliati sono più comuni di quel che percepiamo: tra il 76% e il 78% dei rigori vengono segnati, quindi circa un rigore su cinque viene sbagliato o parato. Ma il City ha oltre il 31% di errori dal dischetto.
Per il City è una tradizione, quasi. L’ultimo rigorista Mahrez è già a quattro rigori sbagliati. Il capocannoniere del City, Sergio Aguero, ha sbagliato otto dei 28 rigori in tutte le competizioni con Guardiola, una percentuale di errori superiore alla media del 28,5%. Gabriel Jesus ha sbagliato metà dei 10 rigori che ha tirato, per fare un altro esempio. L’unico che li segnava tutti era Yaya Toure. Raheem Sterling ne ha sbagliati quattro e Kevin De Bruyne e Ilkay Gundogan due a testa.
Secondo il Telegraph una spiegazione potrebbe essere la mancanza di un bomber specializzato, fino all’acquisto di Haaland. Non hanno avuto Harry Kane, Alan Shearer o Robin van Persie, per esempio. Da escludere, secondo il giornale inglese, la mancanza di attenzione ai dettagli in allenamento, con Guardiola “non è plausibile”.
Piuttosto – conclude il Telegraph – “il rapporto infelice del City con i rigori può essere spiegato dalla mancanza di giocatori affidabili, un po’ di sfortuna e forse una sciatteria che deriva dal sapere che un’altra possibilità sarà sempre dietro l’angolo”.