Repubblica e la Juve: Milik e Paredes non possono cambiare i destini di una squadra che non esiste
La Juve non fa che cercare soluzioni nel mercato e non in se stessa. Mette toppe, ma non si dedica alle cuciture. Non si capisce cosa sia

Mg Reggio Emilia 25/04/2022 - campionato di calcio serie A / Sassuolo-Juventus / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Massimiliano Allegri
Su Repubblica Emanuele Gamba scrive della Juve.
“Sono anni che la Juve pratica un calcio scadente, ma nessuno immaginava possibile un ulteriore peggioramento”.
Certo, pesano le assenze di Pogba, Di Maria e Chiesa,
“tuttavia senza di loro la Juve può comunque presentare una formazione con otto nazionali, uno che lo diventerà (Bremer), uno che lo è stato (Rugani) e uno che tornerà a esserlo (Perin): ci sarebbero dunque le condizioni ideali per organizzare almeno una struttura di base e invece no, la Juve non si capisce cosa sia, quale corrente voglia seguire, che tipo di calcio praticare”.
Ora si rivolge di nuovo al mercato, ma con scelte che non sembra possano cambiare la struttura di base: Milik e Paredes.
“Il polacco nel Marsiglia è stato più fuori (54% del tempo) che in campo. Paredes in tre anni e mezzo al Psg è stato titolare soltanto 80 volte in un reparto senza giocatori di grido: a parte Verratti, spesso infortunato, se l’è vista con Gueye, Herrera, Danilo. Non sembrano insomma due che possano cambiare i destini di una squadra che squadra non è, ma ormai la Juve non fa che cercare le soluzioni nel mercato e non in se stessa. Mette toppe, ma non si dedica alle cuciture. In ogni caso, se Depay abbassasse le pretese il prescelto sarebbe lui, però il tempo sta scadendo”.