Bernardeschi non porta rancore: «La cosa bella tra me e la Juventus è stata la sincerità»
A SuperTele. «Avevamo visioni differenti, tutto qua. In Mls c'è intensità ma sono indietro dal punto di vista tattico. Io, Insigne e Criscito abbiamo trovato una connessione italiana in Canada»

Db Torino 21/12/2021 - campionato di calcio serie A / Juventus-Cagliari / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: esultanza gol Federico Bernardeschi
Oltre a Dries Mertens, ieri è stato ospite di Pierluigi Pardo a SuperTele, su Dazn, anche Federico Bernardeschi. L’esterno d’attacco della Nazionale di Mancini, compagno di squadra di Lorenzo Insigne al Toronto, ha rilasciato alcune dichiarazioni. Di seguito, le sue parole.
Sulla Mls.
«Quando sono arrivato in Canada non mi aspettavo questa intensità. Ovviamente, nella Major League Soccer sono più indietro di noi dal punto di vista tattico. Ma è comunque un campionato molto impegnativo, basti sapere che qui fai tantissimi viaggi. È la prima volta che affronto determinate situazioni. Stiamo giocando contro squadre che non conoscevo. Devo dire che abbiamo avuto un ottimo impatto, sapevamo che era molto difficile visto che quando siamo arrivati la classifica non era buona, eravamo un po’ sotto. Nel complesso, è un progetto che mi piace. Sono rimasto veramente colpito dall’organizzazione e dalla qualità dei dettagli»
Criscito e Insigne.
«Io, Lorenzo e Mimmo ci aiutiamo molto l’uno con l’altro. Quando vieni dall’altra parte del mondo, del resto, soprattutto all’inizio, non è affatto facile ambientarsi. Abbiamo trovato una sorta di «connessione italiana» in Canada. Così ci sentiamo a casa nostra»
L’addio alla Juve.
«Perché ho lasciato la Juventus? C’erano visioni differenti, tutto qua. La cosa bella tra me e la Juventus è stata il parlarci nella maniera più sincera possibile, come si fa tra uomini. Avevamo visioni differenti. Abbiamo valutato insieme questi cinque anni, volevamo valutare il futuro. Sono tante cose che contribuiscono alla formazione di alcune convinzioni e a far fare delle scelte. Non è solo una questione tattica, non solo tecnica e non solo economica. Ci siamo stretti la mano, eravamo felici così. Io ho chiuso un ciclo alla Juve. La Juve ne sta aprendo uno adesso ed è quest’anno che lo sta riaprendo realmente»