Rummenigge: «Il calciomercato ha visto un calo del 50% l’estate scorsa, è una buona notizia»

A Repubblica: «Prima della crisi, il calcio aveva perduto la ragione. C’è stata un’inflazione galoppante dopo l’acquisto di Neymar e di Mbappé da parte del Psg. È un bene che sia finita» 

A Repubblica: «Prima della crisi, il calcio aveva perduto la ragione. C’è stata un’inflazione galoppante dopo l’acquisto di Neymar e di Mbappé da parte del Psg. È un bene che sia finita» 

La Repubblica intervista l’amministratore delegato del Bayern Karl-Heinz Rummenigge. Commenta il danno economico-finanziario conseguente alla pandemia.

«Gli stadi vuoti sono il grande problema, che ha ripercussioni sul piano economico, naturalmente, ma impatta anche e soprattutto sulla nostra cultura. A forza di giocare senza spettatori, in un ambiente morto e senza emozione sulle tribune, il timore è che ci vorrà del tempo per ritrovare l’atmosfera di prima della crisi. Dal punto di vista finanziario, è difficilissimo per tutti, ma principalmente in Europa, dove i salari sono più alti, soprattutto nei grandi club. Molti di questi soltanto un anno fa erano considerati ricchi; oggi si può quasi dire che siano diventati poveri».

Rummenigge parla anche di come è cambiato il calciomercato.

«Il calciomercato ha visto un calo del 50% l’estate scorsa. Ma questa è una buona notizia per il nostro sport. Prima della crisi, il calcio aveva perduto la ragione. C’è stata un’inflazione galoppante dopo l’acquisto di Neymar e di Mbappé da parte del Psg, tre anni fa. È un bene che sia finita. Bisogna riportare i salari a un livello più ragionevole».

 

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