Messaggero: Diawara, sembrava uno scarto del Napoli di Ancelotti e invece si è preso la Roma

In azzurro anche davanti alla partenza di Hamsik ha stentato a trovare posto. Uno si chiedeva: ma la Roma ha fatto bene a prenderlo e affidargli la regia della squadra?

Longo ha firmato per il Verona

Sul Messaggero lo strano caso di Amadou Diawara, che la Roma ha accolto con scetticismo, scrive il quotidiano, dopo che un grande allenatore come Ancelotti lo aveva relegato in panchina nel Napoli.

In azzurro Amadou, sotto la guida di Carlo, ha collezionato 13 partite di campionato, di cui solo 8 da titolare. Zero presenze in Champions League, 4 in Europa League, solo una da titolare. Due le presenze, invece, da titolare, in Coppa Italia.

“Questo, l’Amadou Diawara napoletano, sotto la guida di Carlo Ancelotti. Un giocatore che, anche davanti alla partenza di Hamsik, ha stentato a trovare posto. Uno si chiedeva: ma la Roma ha fatto bene a prenderlo e affidargli la regia della squadra? Difficile dare una risposta, se ci provi rischi anche di sbagliarla. Se non lo fa giocare uno come Ancelotti, specie in quelle condizioni (tra l’altro il Napoli, il regista, lo sta ancora cercando), un motivo ci sarà. Il dubbio era legittimo, l’arrivo di questo ragazzo aveva il sapore dello “scarto””.

Ma Diawara nella Roma è tutta un’altra storia.

“Complice anche l’infortunio di Cristante, pian piano si è preso la Roma e non la molla”.

Sembrava un’operazione rischiosa, “scarto e pure mezzo rotto”. La Roma lo ha preso nell’operazione Manolas

“e sembrava tanto un rimbalzo di mercato”.

E invece, una volta entrato in campo in giallorosso, Amadou non ne è più uscito ed oggi è un punto fermo della squadra.

A soli 22 anni,

“colpisce per la precisione dei passaggi, per il carattere tosto, per la voglia di rischiare sempre la giocata, di effettuare un appoggio banale che alla fine è sempre meno banale di quello che pensiamo”.

Forma una coppia ben assortita con Veretout.

“Ama la verticalizzazione, anche se per adesso ne sbaglia ancora qualcuna di troppo. Ma le tenta sempre, senza paura. Quando era più piccolo, tanti dicevano avesse una gamba più corta dell’altra. Beh, non sembra proprio”.

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