Raspadori è un pallino di Sarri dall’estate, lo voleva alla Lazio prima del blocco di mercato (Pedullà)
Poi è piombato l’Atletico Madrid. La Lazio può prenderlo a due condizioni: la cessione di Castellanos o un'uscita nel reparto offensivo.

Db Reggio Emilia 09/06/2025 - qualificazioni Mondiali 2026 / Italia-Moldova / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: esultanza gol Giacomo Raspadori
Giacomo Raspadori non sta trovando il minutaggio che sperava all’Atletico Madrid e la Lazio pare lo abbia inserito nella lista dei desideri per il mercato di gennaio. Il tecnico Maurizio Sarri lo apprezzava già quando giocava a Napoli.
Raspadori e la Lazio è una storia che va avanti dall’estate
Alfredo Pedullà scrive sul suo sito:
Giacomo Raspadori è un pallino di Maurizio Sarri. Ve ne avevamo parlato in esclusiva lo scorso 9 giugno quando il blocco del mercato non era ancora ufficiale e quando si immaginava che l’attaccante avrebbe lasciato Napoli. Poi su Raspadori è piombato l’Atletico Madrid. La Lazio può essere una possibilità a due condizioni: a) la cessione di Castellanos; b) una formula che consenta prima di fare un’uscita nel reparto offensivo e poi un’entrata con tutti gli incastri legati all’ingaggio. Intanto, il primo indispensabile passaggio è quello di capire come la Lazio potrà fare mercato. Raspadori non vuole trascorrere altri sei mesi in apnea, ma devono esserci le condizioni giuste.
Per Sarri è una priorità prima di Insigne
Il Messaggero scrive:
“il Comandante vuole sì riabbracciare l’ex Napoli, ma non prima di aver ricevuto garanzie sui rinnovi di Basic e Romagnoli, e sugli altri rinforzi. Prima di Insigne, vuole una mezz’ala alla Luis Alberto e quel Raspadori, che già bramava a giugno al posto del Taty. Giacomo in estate era finito all’Atletico per 22 milioni, ma pensava di giocare di più dei miseri 309’ in 12 apparizioni, condite da un centro e due assist. Per questo ora il 25enne teme di perdere la Nazionale e avrebbe dato mandato ai suoi agenti di riportarlo in Italia dopo appena sei mesi. Musica per le orecchie di Sarri, che già immagina i vecchi fasti”











