Non è un caso se Mourinho ha vinto due Champions e Conte non è mai andato oltre i quarti di finale (Gazzetta)
Il Napoli in Champions fatica, non regge i ritmi e i toni della competizione più importante. Conte, a Lisbona, si è consegnato in silenzio, quasi con rassegnazione

Napoli's Italian coach Antonio Conte (R) hugs Benfica's Portuguese coach Jose Mourinho during the UEFA Champions League league phase day 6 football match between SL Benfica and Napoli at Estadio da Luz in Lisbon on December 10, 2025. (Photo by PATRICIA DE MELO MOREIRA / AFP)
Non è un caso se Mourinho ha vinto due Champions e Conte non è mai andato oltre i quarti di finale (Gazzetta)
La Gazzetta, con Sebastiano Vernazza, commenta e analizza la facile vittoria del Benfica sul Napoli per 2-0.
Scrive la Gazzetta:
José Mourinho non finisce mai. In uno dei suoi momenti più grigi, con il Benfica tagliato fuori da quasi tutto, il “vecchio” José ha battuto l’arcirivale Antonio Conte nel loro primo confronto in Champions. Il successo non è stato estemporaneo né casuale, il Benfica ha dominato il Napoli dall’inizio alla fine. E la vittoria ha una logica storica. Mou di Champions ne ha vinte due, una con il Porto e una con l’Inter. Conte, in Champions, non è mai andato oltre i quarti di finale, nel lontanissimo 2013 con la Juve, eliminato dal Bayern, e chissà se riuscirà a trascinare il Napoli ai playoff nell’edizione corrente. Il percorso si è fatto molto complicato.
Gli infortuni non sono né una scusa né un alibi, il Napoli è stato falcidiato da strappi e stiramenti, però questa squadra in Champions fatica, non regge i ritmi e i toni della competizione più importante. Questo Napoli non sembra avere la mentalità da Champions, materia in cui primeggia José Mourinho.
Un po’ la stanchezza per lo scarso turnover imposto dai troppi infortuni; un po’ l’aggressività e la determinazione del Benfica. Fatto sta che il primo tempo è stato governato dai portoghesi, con i “contiani” in sottomissione. Il Benfica arrivava prima su palle e rimpalli e filava dritto verso la porta di Milinkovic.
Al triplice fischio, Mou ha abbracciato a lungo Lele Oriali, il suo antico scudiero, oggi al servizio di Conte. Gli amici non si dimenticano. Quanto ai nemici, Mourinho si aspetta sempre che rumoreggino, ma Conte, a Lisbona, si è consegnato in silenzio, quasi con rassegnazione.











