Anguissa, c’è mistero per il rinnovo col Napoli (Tmw)

Non è ancora arrivata la fumata bianca. Rrahmani, invece, nei prossimi giorni dovrebbe firmare fino a giugno 2029 a circa 4 milioni di euro netti l'anno.

Anguissa

Db Milano 28/09/2025 - campionato di calcio serie A / Milan-Napoli / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Frank Anguissa

Non è più certo che Frank Zambo Anguissa rinnoverà il suo contratto con il Napoli (per ora è fino a giugno 2027). Chi, invece, è a un passo dal firmare un nuovo contratto con gli azzurri è Amir Rrahmani.

I rinnovi di Anguissa e Rrahmani col Napoli: la situazione

Come riportato da Tuttomercatoweb:

Anche in casa Napoli, con l’arrivo dei primi freddi, si inaugura la stagione dei rinnovi di contratto. E sul piatto c’è, tra le altre cose, il futuro di due grandi protagonisti degli ultimi anni in azzurro. Tra i due, chi sembra aver la strada maggiormente in discesa è Amir Rrahmani. Il difensore kosovaro è rientrato a pieno regime nelle scorse settimane dopo l’ultimo infortunio. Sotto contratto con il Napoli fino al 2027, con opzione per aggiungere un altro anno, nei prossimi giorni Rrahmani dovrebbe mettere la firma su un nuovo accordo che scadrà il 30 giugno 2029 e lo porterà a guadagnare circa 4 milioni di euro netti.

C’è invece un pochino più di alone di mistero attorno alla vicenda Zambo Anguissa. A partire intanto da quando rientrerà, visto che l’infortunio da lui rimediato con la nazionale del Camerun non è questione di pochissimo conto. Ma soprattutto c’è da capire quanto sia intenzionato ad andare fino in fondo per il rinnovo del suo contratto con il Napoli: a inizio mese sembrava tutto fatto per un prolungamento, ma con il passare dei giorni è cresciuta l’insicurezza, visto che la fumata bianca non è arrivata.

Gli scontenti di Conte (Gazzetta)

Repubblica Napoli, con Marco Azzi, scrive della rottura tra allenatori e calciatori in particolare della vecchia guardia:

Nel post scudetto del Napoli c’è stata una pericolosa crisi di rigetto, di cui adesso hanno cominciato a parlare senza reticenze gli stessi protagonisti, visto che è crollato il muro di diplomatica omertà. Da una parte è rimasto il tecnico leccese, che ha subito voltato pagina all’indomani del trionfo di maggio ed è ripartito a testa bassa, con la stessa fame e voglia di vincere con cui aveva iniziato nell’estate del 2024 la sua avventura sulla panchina azzurra. Dall’altra hanno viceversa fatto quadrato su posizioni leggermente diverse i giocatori, in modo particolare quelli della Vecchia Guardia. Pure loro desiderosi di raggiungere altri successi, certo, senza però condividere più in toto i metodi da sergente di ferro della loro guida.

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