Rabiot: «Perché via dalla Juve? Giuntoli non voleva costruire qualcosa di importante»

Alla Gazzetta: «Giuntoli non ha fatto il necessario per convincermi a restare. Parlo sempre con Allegri, lo apprezzo molto»

Rabiot

Marseille's French midfielder #25 Adrien Rabiot celebrates after scoring during their ligue 1 football match Olympic of Marseille (OM) against stade Rennais at the Velodrome stadium in Marseille on May 17, 2025. (Photo by Christophe SIMON / AFP)

Rabiot: «Perché via dalla Juve? Giuntoli non voleva costruire qualcosa di importante»

La Gazzetta dello Sport intervista Rabiot ora leader del Marsiglia di De Zerbi e in passato alla Juventus, è legatissimo a Massimiliano Allegri.

«Sono stati anni fondamentali – spiega il centrocampista in esclusiva alla Gazzetta –, perché se oggi posso gestire queste responsabilità lo devo al fatto di aver potuto maturare in un club come la Juve, dove alla fine ero uno dei capitani».

Perché ha lasciato la Juventus?
«C’era un interesse perché si continuasse insieme. Anche Thiago Motta mi aveva chiamato, ma Giuntoli non ha fatto il necessario per convincermi. E non ho avuto la sensazione che volesse costruire qualcosa di importante. Vista la loro stagione caotica, forse ho avuto ragione. Già da qualche anno non erano stati fatti acquisti all’altezza della Juve e questo mi frustrava perché avevo l’impressione che in campo fossimo in pochi a fare il necessario. Non volevo continuare in quelle condizioni così ho preferito rimettermi in gioco altrove e ho scelto il Marsiglia».

Rabiot e il suo rapporto con Allegri

Serviva più pazienza nella costruzione del nuovo progetto Juve?
«Non conosco i dettagli, e anche se nel calcio non c’è mai tempo e alla Juve c’è l’esigenza del risultato, è incomprensibile andare a prendere un ottimo allenatore come Motta per poi mandarlo via subito. Dicevano che era l’anno zero, alla fine è bastato qualche risultato negativo per azzerare tutto di nuovo. Ma Thiago ha un grande futuro davanti». 

Al Marsiglia ha centrato l’obiettivo Champions. Ma se la chiamasse Allegri che è tornato al Milan?
«Scegliere Marsiglia senza la Champions non era scontato. Adesso che ci siamo qualificati, sarebbe importante poterla giocare in quello stadio e in quell’ambiente. Con Allegri in realtà ci parlo spesso. Giovanni Rossi, il consigliere di De Zerbi, lavora anche con lui e quando lo chiama mi dice: vieni che ti passo tuo papà. Con Allegri posso parlare di tutto e non solo di calcio. Lo apprezzo molto come persona. Ha una mentalità vincente. Ed è chiaro, se mi chiama io sarò sempre disponibile a parlarci».

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