Edin Dzeko va alla Fiorentina, in Italia Yamal sarebbe finito in prestito alla Carrarese a farsi le ossa

Abbiamo il nonnismo nella nostra mappa genetica, è più forte di noi. Di Marzio: "Contratto di un anno a 1,8 milioni più bonus".

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Mg Reggio Emilia 02/10/2021 - campionato di calcio serie A / Sassuolo-Inter / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: esultanza fine gara Edin Dzeko

Edin Dzeko va alla Fiorentina

Manca solo l’ufficialità, ma ormai l’affare è cosa fatta: Edin Dzeko tornerà a giocare nel campionato italiano. Il 39enne attaccante bosniaco, reduce da due stagioni in Turchia al Fenerbache, ha scelto di vestire la maglia della Fiorentina. A riferirlo sono i principali esperti di mercato, che danno anche qualche cifra dell’operazione.

L’affare conferma quel che più persone dicono e scrivono da tempo e cioè che in Italia Yamal sarebbe finito in prestito alla Carrarese. È il Paese dove abbiamo il Dna intriso di nonnismo. Noi, questa storia dell’esperienza e del farci le ossa. Dzeko poi farà il suo, è uno che a calcio sa giocare. Non discutiamo il suo valore, discutiamo la portata culturale dell’operazione.

Dzeko alla Fiorentina, le cifre

Gianluca Di Marzio scrive: “La Fiorentina ha trovato l’accordo per l’ingaggio di Edin Dzeko, nell’incontro avuto col suo agente, Alessandro Lucci. L’attaccante firmerà un contratto di un anno con opzione di rinnovo automatico a 1,8 milioni più bonus. Il rinnovo automatico scatterà al raggiungimento di un determinato numero di presenze. Dopo due stagioni in Turchia, a 39 anni l’ex Roma e Inter è pronto a tornare in Serie A”.

La notizia viene riportata anche da Farbizio Romano, il quale però riferisce di cifre leggermente più basse:


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Fenerbahce, Dzeko e Tadic si rifiutano di salutare i tifosi allo stadio per paura di disordini (Daily Mail)

Dovevano ricevere due targhe commemorative nell’ultimo match in casa dopo aver annunciato l’addio, ma hanno preferito salutare la squadra al campo d’allenamento.

Non è andata come Jose Mourinho sperava la sua prima stagione in Turchia, al Fenerbahce. Oltre ad aver perso il campionato, due tra i suoi giocatori più importanti, Edin Dzeko e Dusan Tadic, hanno rifiutato di giocare l’ultima partita in casa contro il Konyaspor e di salutare i tifosi allo stadio.

Il Daily Mail riporta:

Due dei giocatori più anziani del club, Edin Dzeko e Dusan Tadic, avrebbero dovuto ricevere due targhe commemorative dopo aver annunciato che lasceranno il club quest’estate, ma hanno deciso di non volere una cerimonia allo stadio a causa dei timori per i disordini dei tifosi. Questi ultimi, hanno mostrato rabbia verso i loro giocatori dopo una partita giocata all’inizio del mese scorso e c’era preoccupazione che potesse accadere la stessa cosa ora. Dzeko e Tadic hanno optato per salutare tutti al campo d’allenamento. Alla cerimonia hanno partecipato i loro compagni di squadra, il presidente del club Ali Koc e il vicepresidente Acun Ilicali. Anche il direttore sportivo Mario Branco e quattro allenatori dello staff di Mourinho hanno dato l’ultimo saluto al club. Dopo che il Galatasaray aveva organizzato la festa d’addio per Mertens e Muslera, i tifosi del Fenerbahce si sono arrabbiati maggiormente per non aver avuto la possibilità di salutare i loro giocatori. 

Tadic ha successivamente rilasciato una dichiarazione per spiegare perché lui e Dzeko non si erano presentati allo stadio per la partita finale. «E’ stata una decisione che abbiamo preso insieme. Non volevamo danneggiare l’immagine del Fenerbahce. I tifosi ci hanno sempre sostenuto. Il modo in cui ho detto addio al club non è un problema per me. Avrei preferito che fosse allo stadio, ma l’atmosfera non è molto favorevole al momento. Ecco perché è stato meglio così». 

Il quotidiano britannico aggiunge:

All’inizio di questa settimana, Mourinho si è scagliato contro i giornalisti turchi dopo che la sua squadra è stata battuta 4-2 dall’Hatayspor club in zona retrocessione. «Negli ultimi sette anni ho giocato due finali europee. Quindi negli ultimi sette anni ho giocato più finali europee che i club turchi messi insieme». Il tecnico 62enne può essere orgoglioso dei suoi successi passati, ma è stata una prima stagione difficile per lui in un nuovo Paese, e ora deve prepararsi per una stagione senza Dzeko e Tadic.

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