Pedullà: «Conte comunicherà a De Laurentiis che ci sono pochi margini per continuare»
Sul suo canale Youtube: «Conte è il candidato numero 1 per il futuro della Juventus, la storia col Napoli va verso la fine»

Ni Napoli 26/06/2024 - presentazione nuovo allenatore Napoli / foto Nicola Ianuale/Image Sport nella foto: Aurelio De Laurentiis-Antonio Conte
Venerdì sera il Napoli si gioca lo scudetto, ma uno dei temi più caldi nell’ambiente partenopeo è sicuramente quello legato al futuro di Antonio Conte. Il tecnico pugliese resta o va via?
Da ciò che emerge, l’ex Ct della Nazionale è il primo nome sulla lista della Juventus – che molto probabilmente non confermerà Igor Tudor – e potrebbe tornare a Torino durante l’estate. De Laurentiis, dal canto suo, non vuole farsi trovare impreparato ed ha già sondato un profilo altisonante per la panchina azzurra, Massimiliano Allegri. Tutti i dettagli li riporta il giornalista Alfredo Pedullà, esperto di calciomercato, nell’ultimo video postato sul suo canale Youtube.
Le ultime di Pedullà
«Possiamo dire che è il candidato numero 1 per il futuro della Juventus», afferma Pedullà riferendosi all’attuale condottiero del Napoli. «Una data chiave sarà il 15 giugno, dove ci saranno le decisioni di John Elkann. De Laurentiis si è cautelato con Max Allegri, incontrato pochi giorni fa a Roma», aggiunge.
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«Le alternative per la Juventus sono flebili come Mancini e Pioli. La prossima settimana Conte e De Laurentiis parleranno ed il tecnico comunicherà al presidente azzurro che ci sono pochi margini per continuare. Si potrebbe dire “Ma De Laurentiis potrebbe tenerlo fermo?”, ma con i contratti così onerosi dubito lo possa fare perché sarebbe un danno a sè stesso. Salvo ripensamenti di Conte, perció ad oggi attendiamo, la storia col Napoli va verso la fine», riferisce il noto giornalista.
Conte mal sopporta (eufemismo) le critiche al suo Napoli più concreto che bello (Repubblica)
La piaga contemporanea di quelli che hanno scambiato il calcio per la ginnastica ritmica. Sono tempi duri, durissimi. Come dissero al professor Bellavista chiuso nell’ascensore con Cazzaniga.
Repubblica, con Marco Azzi, scrive:
Conte ha maturato la certezza di aver spinto il motore del Napoli al di là dei suoi limiti, arrivando a un passo dallo scudetto con un organico che da scudetto non è, specie dalla cintola in su. Pure a Parma gli azzurri hanno pagato dazio alla loro sterilità offensiva e il match ball l’avrebbero fallito, senza lo spreco a San Siro dell’Inter. La capolista non molla, ma pericolosamente barcolla, tant’è che non può essere considerata una formalità nemmeno la partita di venerdì con il Cagliari in un Maradona strapieno (ieri 350mila persone si sono messe in coda virtuale sperando in un biglietto).
Conte e la resilienza
Per questo il tecnico leccese è convinto di aver quasi fatto un miracolo e mal sopporta (eufemismo) le critiche che accompagnano la sua squadra: accusata di essere più cinica e pragmatica che bella. Persino nello stadio di casa s’è sentito talvolta qualche mugugno dei tifosi, figlio soprattutto delle sofferenze che hanno accompagnato quasi tutte le vittorie.
Dalla grande bellezza di Sarri e Spalletti alla resilienza del quarto tricolore, che però è stata spesso una strada obbligata e di rado una scelta. L’ex ct sa di avere dato il massimo e gli brucia che una parte dell’ambiente non l’abbia capito. Di qui il senso di una missione compiuta, a cui potrà porre riparo solo De Laurentiis con un gran rilancio sul mercato. Altrimenti converrà separarsi a entrambi: meglio se da vincitori.