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Pioli è una persona perbene, forse troppo. Belle le sue parole sul cambio d’umore dei tifosi

Da Pioli on fire a #PioliOut. Giusto giudicare i tecnici dai risultati ma senza mai dimenticare la rosa a disposizione, altrimenti è fantascienza.

Pioli è una persona perbene, forse troppo. Belle le sue parole sul cambio d’umore dei tifosi
Cm Torino 27/04/2023 - campionato di calcio serie A / Juventus-Milan / foto Cristiano Mazzi/Image Sport nella foto: Stefano Pioli

Pioli è una persona perbene, forse troppo. Belle le sue parole sul cambio d’umore a San Siro.

Lo avevamo già scritto in tempi non sospetti: “Pioli è per distacco l’allenatore più educato della Serie A”. Era il 7 novembre 2023. Scrivemmo:

Milan-Psg 2-1. È forse la vittoria più importante, senza dubbio la più prestigiosa, del nuovo Milan. Del Milan degli ultimi due anni. Vittoria che non solo riapre il discorso qualificazione in Champions, anche se la corsa resta complicata (al momento i rossoneri sono tersi a 5 punti, con Dortmund primo a 7, poi il Psg a 6 e infine il Newcastle a 4). Soprattutto dimostra che i rossoneri sono vivi. È un successo che va intestato a Pioli per distacco l’allenatore più educato della Serie A. Sempre disponibile, mai sopra le righe. Un’educazione che nel calcio di oggi è praticamente sconosciuta. Ogni tanto commette qualche errore, ma ci sembra fisiologico.

Ieri in conferenza stampa, alla vigilia di Milan-Genoa, il tecnico si è soffermato sulla metamorfosi del rapporto con la tifoseria. Senza acrimonia né toni eccessivi, anzi. Come al solito sussurrando le parole, senza nascondere l’amarezza.

La Gazzetta le riporta con precisione:

C’è, soprattutto, una storia d’amore da chiudere nel migliore dei modi, quella con i tifosi: tra il grido social #PioliOut che ha segnato l’inizio e la fine della storia del tecnico parmigiano, a San Siro è risuonato per anni il Pioli is on fire cantato da 70mila anime convinte: «Sono tornato tante volte a casa da San Siro con il cuore pieno di gioia per il sostegno dei tifosi quando ero “on fire” – commenta Pioli -. Poi l’aria è un po’ cambiata, sono sicuramente più triste dentro, ma dobbiamo andare avanti e accettare anche questo: quando c’è tanto amore ci sono degli eccessi. Ho goduto e sofferto tanto». Ecco, oggi allo stadio si respirerà un’aria strana, la curva ha annunciato uno sciopero del tifo in segno di protesta verso le scelte del club, compresa quella… del prossimo allenatore: «Hanno preso una posizione, la rispetto, noi dobbiamo pensare a vincere. In questi anni i tifosi sono stati un valore aggiunto: ci hanno sempre sostenuto, soprattutto nei momenti difficili. Io non lo dimentico».

Ovviamente, o purtroppo (dipende dai punti di vista), tutto è legato ai risultati. Anche se francamente facciamo fatica a capire cosa i tifosi rossoneri possano imputare al tecnico che in fondo ha sbagliato solo la partita contro la Roma in Europa League. Ma si era già in aperta contestazione. La squadra giocherà la prossima Champions, potrebbe arrivare seconda in campionato, in Champions ha rischiato di qualificarsi nel girone con due semifinaliste (Psg e Dortmund). Il Milan non ci sembra né il Manchester City né il Real Madrid. Ha fatto fin troppo bene con la squadra che ha avuto. Ha anche vinto uno scudetto. D’accordo i risultati ma non si può pretendere la luna. I tecnici vanno giudicati dai risultati raggiunti in base al materiale a disposizione. Altrimenti parliamo di fantascienza.

È stato anche educato – lo è sempre – nel rispondere alla domanda sulla pizza. Altri avrebbe risposto in altro modo.

 

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